Dobbiaco, per la ciclabile nuovi impianti e servizi 

Grazie al Fondo Comuni confinanti si interviene sul collegamento con Cortina Previsti anche un museo e per l’inverno l’innevamento artificiale per il fondo



ALTA PUSTERIA. Partono con il potenziamento e l’arricchimento di servizi riguardanti la pista ciclabile che collega Cortina a Dobbiaco gli investimenti del Fondo Comuni confinanti che coinvolge, oltre alla Provincia di Bolzano, la vicina Provincia di Belluno e i Comuni di Cortina e Dobbiaco. La giunta provinciale ha dato il via libera al presidente della Provincia Arno Kompatscher a firmare il Protocollo d’intesa per la valorizzazione turistico-culturale delle valli del Boite e di Landro, al confine fra la Val Pusteria e il Cadore.

Il progetto prevede da un lato l’ammodernamento della pista ciclabile con la realizzazione di un nuovo sottofondo, la creazione di una rete di assistenza e soccorso e di punti di ristoro lungo il percorso. Un secondo intervento prevede la realizzazione di un impianto di innevamento artificiale per il tracciato della pista da fondo (coincidente con quello della ciclabile), così da renderla fruibile anche nei periodi dell’inverno in cui le precipitazioni dovessero scarseggiare. La struttura potrebbe essere utilizzata in futuro per eventi collaterali, come ad esempio in caso di aggiudicazione all’Italia delle Olimpiadi invernali 2026. Questo intervento prevede anche l’installazione di punti automatizzati per il pronto soccorso attrezzati con un collegamento fisso alla banda larga, di illuminazione nei punti strategici e di un’adeguata segnaletica.

Sull’aspetto culturale e storico si concentreranno invece gli interventi di valorizzazione degli scavi archeologici del sito di Botestagno a nord di Cortina e l’apertura di una struttura museale dedicata alle due valli come via di transito. Per tutti questi obiettivi, si parte con lo svolgimento di un studio di fattibilità per valutare nel dettaglio costi e tempi dei singoli interventi.

La ciclabile che collega Cortina a Dobbiaco ricalca una direttrice fondamentale degli scambi e delle comunicazioni tra la Repubblica di Venezia e l’Impero austro-ungarico, una direttrice strategica per i commerci medievali e in tempi più recenti uno dei principali teatri della Grande guerra, fino ad essere diventata oggi una via del turismo. La pista è lunga 31 chilometri ed è frequentata oggi da appassionati e sportivi che d’estate la percorrono in bicicletta e d’inverno con gli sci da fondo. Insomma, il tracciato ha un valore storico ed economico, una valenza simbolica e un rilievo che l’hanno segnalato al momento delle scelte sull’orientamento delle risorse del progetto di valorizzazione turistico-culturale della zona, una valorizzazione alimentata principalmente attraverso il Fondo comuni confinanti.

Dall’istituzione nel 2010 con un accordo fra il Dipartimento affari regionali del ministero per l’economia, le Regioni Lombardia e Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano, il Fondo gestisce ogni anno 80 milioni di euro per progetti di sviluppo territoriale in 48 Comuni nelle province di Verona, Vicenza, Belluno, Sondrio e Brescia confinanti con le due province autonome.













Altre notizie

Attualità