False dichiarazioni per aggirare le norme anti Covid: 7 denunce 

Quattro interventi dei carabinieri in Pusteria. In dicembre tre triestini stavano facendo le vacanze a Sesto, ma nelle autocertificazioni avevano scritto di essersi spostati per lavoro. Altri 4 casi smascherati tra Monguelfo e l’alta valle



Val pusteria. Sette persone sono state denunciate dai carabinieri della Compagnia di San Candido per vari reati di falso commessi per poter farsi le vacanze in montagna a dispetto dei divieti imposti dalle norme anti-Covid. Le violazioni sono state commesse tra dicembre e gennaio e le successive indagini si sono protratte fino a pochi giorni fa.

I primi tre denunciati erano stati fermati a Sesto Pusteria a metà dicembre. I tre, tutti provenienti da Trieste, avevano dichiarato di trovarsi in Alta Pusteria per lavoro e avevano compilato le previste autocertificazioni. In quel periodo l’Alto Adige era zona arancione, Trieste invece era in zona gialla e non era consentito spostarsi tra le due province salvo casi di lavoro, studio, salute e necessità. “Da subito era apparso strano – riferisce in un comunicato il Comando provinciale carabinieri Bolzano - che tre persone residenti nella stessa abitazione a Trieste fossero a Sesto per lavoro. Raccolte le dichiarazioni dei tre, i carabinieri di Sesto sono andati dal presunto datore di lavoro scoprendo che sì i tre li conosceva e erano stati suoi collaboratori, ma molto tempo prima. I tre sono stati quindi denunciati per false attestazioni”.

I carabinieri di Monguelfo hanno invece denunciato per l’ipotesi di reato di inosservanza di un provvedimento sanitario una donna di Valle di Casies che, risultata positiva al tampone pcr Covid-19, ha violato ripetutamente l’obbligo di permanere in casa.

A loro volta, i carabinieri di Prato alla Drava, dopo accertamenti all’Azienda sanitaria, hanno denunciato un operaio di Sesto Pusteria poiché, scrive il Comando dell’Arma, “al fine di eludere i controlli su strada delle forze dell’ordine aveva falsamente attestato nell’autocertificazione che si era sottoposto al test pcr Covid-19 con esito negativo, mentre invece non aveva effettuato alcun tampone”.

“Singolare” viene infine definito dal Comando dell’Arma un altro fatto successo a Sesto Pusteria: a Natale i carabinieri avevano fermato due turisti romani a passeggio per il paese. I due avevano dichiarato di essere giunti a Sesto il 20 dicembre, quando ancora si poteva arrivare. I carabinieri sono andati all’agriturismo dove i due vacanzieri avevano dichiarato di dormire scoprendo, dal registro delle presenze, che invece erano arrivati il 24, mentre il titolare dell’esercizio aveva dichiarato che erano arrivati il 20. “I militari – spiega ancora il Comando - erano quindi orientati a denunciare per false attestazioni i due turisti e il titolare dell’agriturismo, se non fosse che la coppia romana, ancora presente in Pusteria verso metà gennaio, saputo che i militari li stavano cercando si è presentata in caserma a Sesto e ha potuto dimostrare (Telepass e scontrini di carte di credito – già era partito il cashback – alla mano) che effettivamente era giunta il 20”. I militari sono quindi ritornati all’agriturismo e hanno estrapolato le relative informazioni dalla banca dati nazionale delle persone alloggiate e hanno scoperto che per motivi tuttora da chiarire (probabilmente legati al fatto che la norma impone la registrazione entro 24 ore dall’arrivo degli ospiti) il titolare e una dipendente dell’agriturismo avevano registrato i due turisti solo il 24. Da qui la denuncia per falso nei registri e per l’omesso obbligo di registrazione di alloggiati a carico del titolare e della collaboratrice.













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