Brunico

Finti alpini all’ospedale chiedono offerte per i bimbi 

La segnalazione sui social e la precisazione da parte del capogruppo Ana: «Come associazione non abbiamo promosso nessuna raccolta fondi in questo periodo»


Ezio Danieli


BRUNICO. Una truffa, subito segnalata anche con messaggi rilanciati sui social, è stata denunciata nella zona dell’ospedale di Brunico, dove alcuni membri del circolo locale di Fratelli d’Italia hanno affermato di aver notato e di esser stati fermati da persone che, dichiarando l’appartenenza all’associazione Nazionale Alpini, all’apparenza erano intenta a vendere degli oggetti, il cui ricavato, secondo le intenzioni dichiarate, sarebbe stato destinato in aiuto di supposte associazioni e iniziative in favore dei bambini e per l’acquisto di materiale pediatrico.

Le persone, secondo quanto riferisce il referente territoriale di Fratelli d’Italia Emanuele Di Marcantonio, “non esibivano nessuna tessera di appartenenza all’Ana, né tanto meno avevano il copricapo previsto in tali situazioni”.

“Contattato il Capogruppo di Brunico dell’Ana - prosegue Di Marcantonio - ci ha confermato che non era in atto nessuna raccolta fondi” a nome e per conto dell’associazione. Associazione che quindi ha negato che quelle persone agissero per conto dell’Ana, che si è rivolta ai carabinieri del capoluogo pusterese. Sono in corso indagini per chiarire l’accaduto.

Emanuele Di Marcantoni ha segnalato questo episodio anche per “informare tutte le persone di Brunico e zone limitrofe” dell’accaduto e in qualche modo avvertire appunto la comunità che l’iniziativa segnalata nella zona vicino all’ingresso dell’ospedale del capoluogo pusterese era un’iniziativa per lo meno da chiarire dal punto di vista dell’organizzazione e da quello degli obiettivi e delle finalità.

Appena informati della cosa, i membri del direttivo Ana del centro pusterese hanno voluto verificare di persona quanto segnalato. “Abito nei pressi dell’ospedale - ha raccontato il capogruppo Renzo Bordin - e, ricevuta la segnalazione, ho cercato immediatamente di verificarla. Non ho trovato nessuno né davanti all’ospedale né nelle immediate vicinanze dello stesso. In ospedale c’era un nostro socio. Ho chiesto anche a lui se avesse visto qualcuno che potesse corrispondere alla descrizione delle persone intente a organizzare una raccolta di fondi, ma ho avuto risposta negativa. Posso aggiungere che non abbiamo promosso nessuna raccolta di fondi in questo periodo. Ad ogni buon conto sono stato dai carabinieri per informarli dell’accaduto. Mi hanno detto che, in mancanza di testimonianze precise e di prove, non si può perseguire il reato di truffa. Abbiamo pubblicato su Facebook un avviso per allertare i cittadini e quanti abitano nel circondario brunicense a non cadere nella trappola di chi, spacciandosi per rappresentante della nostra associazione, vendeasse penne o altro materiale”.

Il capogruppo dell’Ana di Brunico ricorda anche che “non è la prima volta che vengono segnalati episodi del genere. Come Ana li abbiamo evidenziati, chiedendo, come fatto questa volta, che tutti i cittadini facciano attenti. Soprattutto in questo periodo di Natale in cui c’è maggiore attenzione verso le iniziative di solidarietà”.













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