la storia

Il mito del posto fisso: la postina partita da Lecce per Brunico 

Francesca Danza, 35 anni: Poste italiane l’ha usata come testimonial per pubblicizzare le nuove assunzioni. «Ho studiato tedesco, conseguito il patentino e spero di fare carriera. Al Sud, anche con la laurea, resti un precario» 


Massimiliano Bona


BRUNICO. «Per avere un posto fisso alle Poste ho studiato tedesco 4 mesi d’estate, ho superato l’esame di bilinguismo e fatto 1.200 chilometri. Ora sono felice perché sono convinta che si possano aprire anche interessanti prospettive di carriera»: a parlare è Francesca Danza, 35 anni, di San Donato di Lecce - con una laurea di Scienze politiche in tasca - che dall’aprile scorso è stata assunta come portalettere con un contratto (finalmente) a tempo indeterminato.

Se evochiamo il film di Checco Zalone sul mito del posto fisso le dà fastidio?

No, affatto. Lavoravo già come portalettere in Puglia, ma avevo un contratto a tempo determinato. Sapevo che per venire a Bolzano, ma con un posto fisso, serviva il patentino. Ho studiato d’estate a mie spese da un’insegnante di un paese vicino e la determinazione mi ha premiato.

Vicino a casa aveva trovato pochi posti interessanti e ben remunerati?

Anche con la laurea i posti che ti offrono sono spesso nei call center, nei supemercati o come segretaria. Sapevo, in cuor mio, di poter aspirare a qualcosa di più e mi sono attivata.

Le piacerebbe fare carriera alle Poste?

Assolutamente sì. Poste italiane mi sta dando tanto e io sto dando parecchio a Poste italiane. È il lavoro che ho scelto e mi soddisfa a pieno. Se ci dovesse essere la possibilità di crescere ancora di sicuro non me la farò sfuggire.

Com’è stato l’impatto con l’Alto Adige?

In assoluto molto positivo. Tra le sedi che avevo scelto c’era proprio Bolzano, anche se sapevo che il costo della vita da queste parti era molto alto. E il discorso vale anche per Brunico.

Trovare un appartamento a prezzi decenti è stato facile?

No, ma sono arrivata con un contratto in tasca grazie a Monica e Santo della Cisl che voglio ringraziare. In questo momento divido un alloggio con un insegnante di Bolzano e una docente di Pescara. Sono persone eccezionali e mi trovo bene. Certo, a 35 anni, sarebbe bello avere un appartamento per conto proprio ma mi rendo conto che in Alto Adige è difficile.

Cosa pensano i suoi familiari di questa scelta professionale?

La condividono. I miei genitori vivono a San Donato di Lecce e mio fratello si è trasferito a Torino sempre per lavoro. Certo, un giorno mi piacerebbe tornare vicino a casa ma sempre con Poste italiane.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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