Il Piz da Lec senza futuro «Dovete ricostruirlo» 

L’appello dei comproprietari. A 7 anni dal rogo poco è cambiato per la struttura a Corvara Un telo copre ciò che è rimasto e si parla della trasformazione della multiproprietà in albergo


Ezio Danieli


Corvara. Il Piz da Lec di Corvara, a distanza di 7 anni dal devastante incendio, è ancora lì. Avvolto da un telo protettivo che ne nasconde parzialmente i resti, ma inutilizzato. È stato acquistato da un’agenzia immobiliare, che deve fare i conti con le azioni giudiziarie di oltre quattrocento famiglie che si lamentano per una situazione che non si sblocca. E che rischia di complicarsi ulteriormente.

Il sindaco di Corvara Robert Rottonara segue con attenzione la vicenda: “Siamo già contenti che almeno la bruttura dell’edificio all’ingresso del paese sia stata coperta dal nuovo titolare con l’applicazione del telo. Il resto della ristrutturazione è legato all’esito di una serie di ricorsi da parte delle famiglie che erano proprietarie dell’immobile. Come Comune, non abbiamo i mezzi e nemmeno la possibilità di intervenire, ma è chiaro che ci auspichiamo una rapida e positiva conclusione, per il bene del paese”.

Intanto il consiglio direttivo dell’Associazione multiproprietà del Piz da Lec fa presente in una lunga nota che “a seguito del devastante rogo oltre quattrocento famiglie sono state così improvvisamente e senza alcuna responsabilità private di un bene e di un patrimonio acquistato nel tempo... I multiproprietari non hanno rinunciato a credere nella ricostruzione pur incontrando in questi anni difficoltà e ostacoli di varia natura convinti che i fatti accaduti, i comportamenti di quanti si sono accostati all’area del post incendio comunque fossero recuperabili stante l’obiettivo di restituire alle famiglie e poi alla comunità locale una struttura degna di tante aspettative”.

Di fatto i problemi che si sono manifestati in tutti questi anni non si sono affatto diradati. Anzi. i multiproprietari hanno saputo che la società Bauinvest “non è interessata a ricostituire la multiproprietà e che il suo intendimento è quello di rilevare le quote dei multiproprietari e quindi trasformare la multiproprietà in albergo”, scrive il consiglio direttivo nella nota. In questo modo, verrebbe meno il godimento turnario, “fattispecie che consente ai multiproprietari di godere del bene secondo un preciso alternarsi nel corso dell’anno”. Insomma, continua la nota, “non sarebbe possibile per un elevato numero di comproprietari usufruire del bene (uno o più cinquantaduesimi di ciascun appartamento) senza un ordinato calendario che stabilisca i turni e eviti le sovrapposizioni”. E ancora: “Senza trascurare il fatto che ciascuno dei comproprietari ha acquistato il bene in quel particolare periodo dell’anno in base alla sua disponibilità a poterne usufruire. Non è secondaria poi la considerazione che il prezzo e il valore variava se riferito ai mesi invernali piuttosto che ai mesi estivi”.

Così i comproprietari dell’edificio, dei muri, degli arredi, dell’area di parcheggio hanno deciso di promuovere un’assemblea per la nomina di un amministratore che avvii tutti gli interventi tecnici e amministrativi necessari per la ricostruzione del residence. In alternativa, “si chiederà al Tribunale di Bolzano la nomina dell’amministratore Giudiziario”, viene precisato nella nota. Che così si conclude: “Ma questo non basta, abbiamo bisogno anche del sostegno dell’opinione pubblica locale e delle Istituzioni, convinti che la Multiproprietà Residence Piz da Lec ha rappresentato per Corvara, ieri e ancora di più oggi, un patrimonio da preservare per le sue tradizioni e per quanto ha saputo offrire nel tempo a tutta la comunità”.













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