«La mia Ortisei? Capitale dell’artigianato del legno» 

I progetti del sindaco Moroder. La nuova Cësa di Ladins, l’area pedonale e un cruccio: «Se si digita su Google “intaglio del legno”, Ortisei non c’è. Invece abbiamo i migliori scultori»


Daniela Mimmi


Orisei. Il futuro di Ortisei? È scritto nero su bianco nel documento programmatico che la nuova giunta del Comune, sempre presieduta dal sindaco Tobia Moroder, ha elaborato in questi giorni. Si prendono in considerazione gli sviluppi dell’economia, del turismo, della viabilità, dell’ambiente, dei giovani e della cultura. Li ha illustrati lo stesso Tobia Moroder.

Alcuni progetti sono già in cantiere dalla passata amministrazione. Come proseguono?

“I tempi sono sempre lunghissimi, per questo abbiamo chiesto più tempo ai nostri elettori. Proprio qualche giorno fa sono arrivati al vaglio della commissione i 14 progetti di massima, che poi sono diventati 13, per la realizzazione della nuova Cësa di Ladins. A metà gennaio sarà eletto il vincitore e potremo cominciare a muoverci. Terremo conto anche dei costi di costruzione e di mantenimento. Dentro troveranno spazio tutte le associazioni, un teatro polifunzionale con 200 posti che può trasformarsi in cinema, e dovrà essere in funzione 365 giorni all’anno. Alla fine costerà 10 milioni di euro.”

E l’ampliamento della zona pedonale che dovrebbe proseguire su via Rezia?

“Siamo a un punto fermo per colpa dell’opposizione improvvisa di un commerciante, quando prima delle elezioni erano tutti d’accordo. Peccato, perché noi lo avevamo immaginato come un bello spazio da usare, non per le macchine e gli autobus, ma per i pedoni, i ristoranti, i bar. Volevamo dare vita alla piazza, creare uno spazio esterno da vivere anche con concerti, manifestazioni, mercatini, o una pista per il pattinaggio sul ghiaccio. Senza contare che invece dei 20 parcheggi che ci sono adesso, ne avremmo fatti 80 interrati. Ma noi non molliamo. Continuiamo con le trattative e speriamo di riuscire nei nostri progetti”.

Altro problema cruciale da sempre, per Ortisei, è il traffico. Qualche soluzione in vista?

“Il problema del traffico c’è solo nei periodi d’alta stagione, quando ci sono tanti turisti, a volte troppi. Negli altri periodi per il paese si circola e si parcheggia senza problemi. Però interverremo per rendere tutta via Rezia, fino quasi alle scuole, una zona a traffico limitato, con velocità massima di 30 km orari, a senso unico con una nuova arteria che la collega alla provinciale all’altezza del supermercato Despar. Vogliamo creare uno spazio misto per auto e pedoni”.

E i lavori in corso?

“Tra poco inizieremo la ristrutturazione degli uffici del Comune, perché adesso sono insufficienti e poco luminosi. Abbiamo stanziato un milione. Inoltre, dato che dovremo fare l’isolamento al parcheggio centrare, quello vicino alla casa di riposo, rifaremo anche tutta l’area sovrastante perché quello è un po’ un biglietto da visita per Ortisei: chi esce dal parcheggio dove trovarsi davanti uno spazio gradevole e ben tenuto”.

Ma il suo sogno nel cassetto per il suo paese qual’è?

“Io ho tanti sogni nel cassetti, due in particolare. Per prima cosa vorrei che ci fosse più collaborazione tra i settori economici, politici, sociali, del paese, ovvero tra agricoltori e scultori, tra commercianti e albergatori e ristoranti e via dicendo. Ma il mio sogno più grande è proiettare Ortisei a livello mondiale come la capitale dell’artigianato del legno. Adesso, se si digita su Google “wood curving”, intaglio del legno, Ortisei non appare neppure. Invece qui abbiamo forse i migliori scultori, come anche intagliatori, corniciai e via dicendo. Mi piacerebbe che la Val Gardena attirasse un turismo diverso, turisti che non vengono qui solo per sciare, passeggiare e ammirare le bellezze naturali, ma anche per scoprire i nostri artisti e le peculiarità culturali di questo posto che comprendono anche la lingua, le tradizioni, i costumi, le feste, eccetera. E quindi un turismo spalmato se possibile su 10 o 11 mesi”.















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