Le cuoche: pur di lavorare facciamo carte di identità 

L’intesa a Brunico. Irene Plank e Margareth Kronbichler non volevano saperne di stare a casa Il segretario: grazie alla loro flessibilità sarà possibile rilasciare prima il documento elettronico


Massimiliano Bona


Brunico. Il messaggio che arriva da Brunico è positivo, anche perché si parla di amministrazioni pubbliche. Due cuoche, Irene Plank e Margareth Kronbichler, pur di lavorare (e non essere costrette a restare a casa fino a settembre) hanno accettato di buon grado di iniziare un iter formativo e di passare all’ufficio anagrafe, attualmente sotto pressione per il rilascio della carta di identità elettronica. Un vero esempio di flessibilità. Anche perché presuppone un impegno non da poco, in un campo molto diverso da quello di provenienza. Il segretario generale e il sindaco hanno apprezzato molto questo gesto, anche perché presuppone una forte volontà di rimettersi in gioco. A beneficiarne saranno proprio i brunicensi perché riusciranno ad avere in tempi sicuramente più brevi i documenti richiesti. Il loro - è bene precisarlo - non è stato un percorso facile.

Innanzitutto hanno dovuto comunicare al segretario generale Alfred Valentin di essere disposte a lavorare in qualsiasi settore, dalle pulizie al settore impiegatizio. L’offerta è stata accettata con entusiasmo dall’amministrazione che ha cercato di capire quale fosse il settore maggiormente in affanno in questo momento.

Irene Plank e Margareth Kronbichler in questo momento sono «sotto torchio» per imparare tutte le procedure necessarie. Lavoreranno all’ufficio anagrafe finché – in autunno - potranno finalmente tornare al loro posto di lavoro. Il segretario generale Alfred Valentin ed il responsabile dei servizi demografici, Giorgio Scalzini hanno elogiato il comportamento modello delle due dipendenti. «Così potremo possibile accelerare il passaggio dalla carta d’identità cartacea a quella elettronica».

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