Pizzinini: «Turismo e traffico, ci vogliono idee più chiare»

Alta badia. Il periodo di Ferragosto ha mostrato come dal punto di vista della viabilità l’Alta Badia non sia riuscita a trovare una soluzione. La costruzione della rotatoria a La Villa senza i...



Alta badia. Il periodo di Ferragosto ha mostrato come dal punto di vista della viabilità l’Alta Badia non sia riuscita a trovare una soluzione. La costruzione della rotatoria a La Villa senza i sottopassaggi non ha risolto tutti i problemi. La mobilita pubblica a sua volta non risulta sempre attrattiva per il cliente che spesso preferisce ancora l’automobile.

Lo ricorda e lo sottolinea in una nota Albert Pizzinini, segretario dei Ladins Dolomites, che aggiunge: “Il rinvio di una soluzione definitiva per i passi dolomitici (chi ha presente la situazione sa che le gallerie sotto il Sella sono ineludibili), la confusione sul turismo (non si capisce se si voglia puntare sul turismo emergente della bici, che richiede interventi, ma interventi fatti bene e non causa di contrasti tra proprietari ed enti pubblici) non fanno altro che complicare il quadro. La domanda di base “Cosa si vuole” non viene affrontata, fa paura a molti, perché da sempre il turismo in Alta Badia è frutto di interventi puntuali più che di programmazione. E poi bisogna partire dal fatto che il turismo non può arricchire qualcuno a scapito di altri che pagano le negatività. Il turismo deve giovare a tutti, quindi più equilibrio e più equità. E qui la Provincia non intervenga con leggi urbanistiche che non vanno bene per le località turistiche altamente sviluppate. Serve un’urbanistica di qualità, equa, con un occhio di riguardo alla problematica del traffico. I vari Comuni hanno concesso spesso deroghe alle distanze dalle strade per costruzioni rendendo così impossibile l’allargamento delle strade, cosa necessaria per rendere la viabilità più fluida. Mancanza di parcheggi o parcheggi improvvisati sono una conseguenza di un’urbanistica da rivedere”.

Pizzinini conclude così la sua nota: “Stiamo a filosofeggiare sulla mobilità elettrica, quando le strade sono bloccate dal traffico. Parliamo di usare i mezzi pubblici, quando gli stessi con fermate non ben programmate che bloccano il traffico contribuiscono all’intasamento. Se l’Alta Badia non si sveglia, imboccheremo presto la strada del declino. Inutile dire che ci vogliono visioni e coraggio e soprattutto bisogna agire con giustizia e nell’interesse collettivo. L’ uso della politica e degli strumenti messi a disposizione di questa usati a scopo politico al fine di danneggiare gli avversari e cercare di guadagnare consenso rappresenta un’arma che ci può solo danneggiare”. E.D.













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