Il blitz

Ristoratore senza Green Pass rafforzato, i carabinieri gli chiudono il locale

Un ristorante di Campo Tures costretto ad abbassare le serrande per cinque giorni: il titolare ha mostrato ai militari dell’Arma un documento in cui diceva di non riconoscere l’autorità dello Stato italiano



BRUNICO. I militari della Compagnia Carabinieri di Brunico insieme a quelli del Nucleo Antisofisticazioni e sanità (Nas) di Trento hanno sanzionato ieri due esercizi commerciali, uno a Campo Tures e uno a Lutago.

I controlli congiunti effettuati tra la val Pusteria e la valle Aurina ricadono nell’ambito del piano nazionale di controlli sul rispetto delle norme finalizzate al contenimento della pandemia da Covid 19.

A Campo Tures i militari hanno ispezionato un rinomato ristorante in centro, e hanno scoperto che il legale rappresentante nonché cuoco, un cinquantenne del luogo, non era in possesso della prevista certificazione verde “rafforzata”. Oltre a lui, nel locale c’erano due avventori intenti a pranzare ed entrambi erano senza Green Pass.

Sono quindi state contestate tre sanzioni amministrative ma è anche stata applicata la sanzione amministrativa accessoria della chiusura cautelare dell’esercizio commerciale per cinque giorni. «Il titolare ha esibito un documento intitolato “affidavit” (…?) in cui si dichiara “tuttora in Vita/Vivente” (sic!) e di fatto di non riconoscere l’autorità dello Stato italiano su se stesso poiché egli sarebbe una sorta di ambasciatore o addirittura di Stato terzo», sottolineano i carabinieri in una nota.

I militari quindi si sono spostati su per la valle, fermandosi in un bar di Lutago. Qui hanno ispezionato il locale e hanno trovato alimenti quali speck, wurstel, farinacei e altri prodotti carnei, per un valore di circa 500 euro privi di tutti i requisiti di tracciabilità, in violazione delle norme sulla sicurezza alimentare.

Gli alimenti in questione sono stati sequestrati amministrativamente e la titolare del locale è stata sanzionata con sanzione pecuniaria per il mancato rispetto dei requisiti generali in materia di igiene che va da euro 500 a euro 3.000.













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