«Salviamo dall’abbandono la stele austroungarica» 

Il monumento a Villabassa. È ciò che resta di un cimitero della Prima guerra mondiale L’appello di un volontario della Croce Rossa viene ora raccolto dal Comune: «Serve un progetto»


Fausto Da Deppo


Villabassa. A Villabassa, in località Pian di Maia, un’antica villa racconta una storia che risale alla Prima guerra mondiale. Allora, l’edificio venne adibito a ospedale da campo della Croce Rossa austroungarica. Nel piccolo piazzale compreso tra la villa e una chiesetta del 1732, vennero seppelliti i militari deceduti in quell’ospedale e, a testimonianza di ciò, resta una stele che è in pessimo stato di conservazione, alla base della quale è ancora possibile leggere (in tedesco) “Agli eroi caduti - L’Ospedale da Campo n’ 11 (o II°) della Croce Rossa”.

La segnalazione arriva da Arturo Filippetti, bergamasco con un passato a Bolzano, volontario della Croce Rossa, che indica con rammarico il “totale oblio” in cui sono caduti il monumento e il cimitero che gli stava attorno e di cui restano vaghe tracce. Filippetti ha un obiettivo, una speranza: ripulire e ripristinare quel sito, rendere onore alla sua memoria, riportarlo al suo valore di documento e al suo significato storico e umano.

La villa, divenuta anche albergo dopo la Grande guerra, oggi è una casa vacanze dei Padri Scalabriniani di Piacenza. È stata ristrutturata, ma i religiosi non sarebbero interessati a metter mano anche alla stele, per valorizzarla e ricordarne la storia. Il volontario della Croce Rossa spiega che questo non è stato l’unico “no” ricevuto quando ha esposto ciò che gli sta a cuore: “Non nomino – scrive - tutte le autorità e gli enti ai quali mi sono rivolto, incassando solo dinieghi o rimbalzi. Ne cito alcuni: il presidente della Provincia, il sindaco di Villabassa, la Fondazione della Cassa di Risparmio… L’unica associazione che avrebbe forse fatto qualcosa (alla fine basta stanziare una relativamente piccola somma per restaurare la stele e mettere un paio di cartelli segnaletici lungo la strada ex statale) è stata la Österreichisches Schwarzes Kreuz, che però si occupa solo di luoghi dove sono sepolti soldati dell’ex Austria Ungheria, ma i corpi che riposavano a Pian di Maia sono stati trasferiti altrove e lì l’associazione non può più operare”.

Una mano ora gliela tende Günther Wisthaler, sindaco di Villabassa dallo scorso settembre: “Se il signor Filippetti si è rivolto a questo Comune, non ha parlato con me – premette Wisthaler – ma io sono pronto ad ascoltarlo. Basta che mi contatti. La stele vicina alla casa dei padri Scalabriniani la conosco e so che è in abbandono, come l’area del vecchio cimitero. Ci vuole un progetto per intervenire, per cercare i fondi necessari e il progetto si può imbastire”.

Così si apre un futuro per il monumento che viene da un passato ormai ultracentenario, perché, sottolinea Filippetti, “non è giusto sottrarre alla memoria collettiva un luogo dove ha operato un’associazione come la Croce Rossa”.













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