Stagione bianca bloccata, la Badia già pensa all’estate 

Il turismo in crisi. Max Nagler è da poco il direttore dell’Associazione turistica dell’alta valle: «Il Covid sta condizionando il settore. È tutto chiuso e qualcuno potrebbe rinunciare ad aprire»


Ezio Danieli


Alta badia. “È un momento terribile, che monitoriamo giorno per giorno. Noi siamo pronti a partire finalmente con la stagione invernale, ma restano da chiarire le disposizioni statali e provinciali sulla pandemia., Di riunioni per cercare di capire cosa è possibile fare ne facciamo una al giorno, ma non mi nascondo i problemi che restano da superare". Chi parla è Max Nagler, 31 anni, da poco meno di un mese direttore dell’Associazione turistica Alta Badia. Nagler, di La Valle, il 24 settembre scorso era stato nominato dopo l’esame dei diversi candidati da parte del consiglio direttivo dell’associazione presieduta da Oscar Alfreider e ha iniziato il servizio alla fine del 2020 al posto del dimissionario Jan Paul Bernardi alla guida dell’Atab che ha unito i soci di Corvara, Badia e La Valle.

Quindi, quali prospettive per la stagione e la ripresa?

“Le disposizioni statali e locali stanno condizionando, fin troppo, la ripresa del settore turistico. Bar e ristoranti da domenica saranno di nuovo chiusi, gli impianti a fune continuano ad essere bloccati e i movimenti turistici sono fortemente limitati. Non è una bella situazione, complicata dal fatto che disposizioni locali e nazionali non sempre coincidono”.

In Alta Badia quale è la situazione?

“È tutto chiuso. Gli alberghi non hanno ancora aperto, gli impianti sono fermi, fra qualche giorno sarà la volta di bar e ristoranti ad abbassare di nuovo le saracinesche. Nei vari paesi si notano piccoli movimenti da parte di chi ha la seconda casa. Poca cosa”.

C’è il rischio che qualcuno, fra gli albergatori ed i ristoratori, non possa riaprire per il periodo invernale?

“Credo proprio di sì, anche se conto sempre sull’attaccamento alla valle e al prestigio che ha saputo conquistarsi a livello mondiale. Però è anche logico fare i conti: se la stagione invernale dovesse partire troppo tardi, è comprensibile pensare alla possibile rinuncia da parte di qualcuno”.

Come associazione turistica avete pensato a cosa proporre agli ospiti che arriveranno?

“Noi siamo pronti con un programma di proposte che saranno per forza di cose ridotte. In attesa di ulteriori informazioni, possiamo dire che, in collaborazione con Alta Badia Brand, stiamo lavorando soprattutto in previsione della prossima estate. Per ora ci limitiamo a tenere in efficienza l’anello di fondo all’Armentarola dove i praticanti dello sci nordico sono sempre numerosi".

La scorsa estate come è andata, turisticamente parlando?

“A inizio stagione sono stati annullati e posticipati a quest’anno i grandi eventi ciclistici, come il Dolomites Bike Day, il Sellaronda Bike Day e la Maratona dles Dolomites. Per quanto in primavera le aspettative per l’estate non fossero positive, poi l’estate è andata abbastanza bene. Date premesse e previsioni. Certo, si è registrato un calo di arrivi e pernottamenti, specialmente dalle nazioni più lontane come gli Stati Uniti”.

E i nostri connazionali?

“Un aumento significativo è emerso nel mercato italiano. Molti turisti connazionali hanno scelto di trascorrere quest’estate le vacanze in montagna, vista come una destinazione sicura grazie alla natura e agli ampi spazi. Per il periodo da luglio a settembre è stato registrato per il mercato italiano un aumento del 10,8% per quanto riguarda gli arrivi e dell’8,2 nelle presenze”.















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