Un parco per osservare le stelle 

L’area di Fanes, Sennes e Braies si candida a un progetto di taglio dell’inquinamento luminoso



FANES, SENNES E BRAIES . Il parco di Fanes, Sennes e Braies potrebbe diventare un “Parco delle Stelle”. Va completato l’iter burocratico avviato al Centro Visite a San Vigilio di Marebbe durante il recente workshop organizzato dall’Associazione turistica di San Vigilio di Marebbe e dal Parco in collaborazione con astronomi e astrofili impegnati nel progetto “Dark noctis”. L’incontro è avvenuto durante l’International Dark Sky week, la Settimana internazionale del cielo buio. Ne parla Linda Osti, docente all’Università di Bolzano, che evidenzia come il progetto Dark noctis si prefigge, con approccio interdisciplinare, di monitorare sia l’inquinamento luminoso sia la qualità scientifica/astronomica dell’atmosfera, studiare gli effetti dell’inquinamento luminoso sull’ecosistema, proporre la creazione di Parchi delle stelle e proporre la loro valorizzazione sia a livello ambientale che turistico.

Infine il progetto punta a ideare, ottimizzare e sperimentare sorgenti luminose a basso costo e a ridotto impatto ambientale per l’illuminazione pubblica. Nel corso del worshop Osti ha parlato dell’importanza della salvaguardia delle zone montane e rurali dall’inquinamento luminoso come risorsa competitiva nel turismo: “Le destinazioni montante, così come quelle rurali sono viste come luoghi di fuga dall’ambiente urbano, aree di decompressione in cui godere della bellezza del paesaggio e rilassarsi”. È proprio la mancanza di fattori di stress, come inquinamento, congestione, rumore e scadenze ravvicinate, che rendono le aree rurali percepite in contrasto con le aree urbane. Anche gli insediamenti di piccole dimensioni e l’ampio spazio aperto pieno di flora e fauna contribuiscono a far percepire le aree rurali in opposizione a quelle urbane. Promuovere quindi i cieli bui di notte porta non solo ad una salvaguardia di flora e fauna, ma offre allo stesso tempo un vantaggio competitivo a destinazioni montane e rurali. Queste possono inserire il cielo notturno e l’osservazione dei cieli stellati in un pacchetto di attrazioni turistiche in contrapposizione allo stress della vita urbana per una rivitalizzazione di mente, corpo e spirito. È d’accordo Werner Call, presidente dell’Associazione turistica di Marebbe e San Martino che punta molto sul turismo astronomico: “Puntiamo a far capire ai turisti che per la prima volta si avvicinano ad un telescopio per osservare la Via Lattea (sparita dai cieli delle aree urbanizzate) durante una vacanza al contatto con la natura. La pratica non esclude altre forme di turismo come il cicloturismo o l’escursionismo in montagna, ma è complementare e offre un’opportunità per la nostra zona. In una destinazione come può essere la nostra, dove il contatto con la natura è una delle motivazioni principali, si inserisce molto bene come attività serale di carattere sostenibile”.

In Italia non ci sono ancora Parchi delle Stelle accreditati dall’International Dark-sky association. Questi parchi si sono sviluppati negli Stati Uniti e qualcuno è nato in Gran Bretagna. Intanto, san Vigiliio si prepara allo Star party del 8-13 agosto, altro frutto del progetto Dark noctis con apertura della cabinovia che porta a Piz de Plaies e osservazione delle stelle cadenti con telescopi e collegamenti internet in diretta.













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