gioco d’azzardo

Sale gioco distanti dai “luoghi sensibili”, la Provincia vince al Consiglio di Stato: legge legittima

I giudici respingono ancora una volta il ricorso dei titolari delle sale scommesse: «La norma non contrasta con la libertà di iniziativa economica»



BOLZANO. La norma della Provincia di Bolzano che prevede come deterrente al gioco d’azzardo almeno 300 metri di distanza tra apparecchi e attività di gioco e “luoghi sensibili” come scuole e chiese, parchi e centri giovanili, è legittima. Lo ha ribadito il Consiglio di Stato con una sentenza pubblicata oggi (23 novembre) che ha dichiarato inammissibili i nuovi ricorsi che erano stati presentati dai titolari delle sale giochi.

Ne dà notizia Agipronews, agenzia di stampa che si occupa del mondo dei giochi e scommesse. 

Già nel 2019 il Consiglio di Stato aveva confermato la legittimità della legge provinciale; tale decisione era stata poi rimessa in discussione, con l'apertura del nuovo processo per la revisione della sentenza. Secondo gli operatori del settore infatti, il Consiglio di Stato non aveva tenuto conto degli aspetti anti-costituzionali della norma «a causa di un’errata comprensione» della perizia tecnica richiesta dai giudici per analizzare gli effetti del distanziometro e il suo presunto "effetto espulsivo" delle attività di gioco.

Secondo Palazzo Spada «l’analisi della sentenza non consente di rilevare alcun errore di fatto». La consulenza tecnica «è stata oggetto di attento esame da parte del Collegio, il quale ha correttamente preso atto dei fatti accertati dal consulente ed ha ritenuto di aderire alla quasi totalità delle conclusioni». Complessivamente, quindi, «il tema del bilanciamento fra libertà d’impresa e altri valori confliggenti, quali la tutela della salute dei soggetti più fragili, è stato oggetto di un’ampia valutazione». È quindi escluso «qualsiasi profilo di irrazionalità della normativa provinciale» o il suo contrasto con il principio di libertà di iniziativa economica.













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