Il caso

Sara Pedri, i Nas alla Procura: “Indagare primario e vice per maltrattamenti”

Le rivelazioni sull’informativa dei carabinieri sul caso della ginecologa del S.Chiara scomparsa dal 4 marzo 



TRENTO. Maltrattamenti. È  l’ipotesi di reato che i carabinieri del Nas indicano alla Procura di Trento in merito alla scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa di 31 anni di Forlì che lavorava all’ospedale S.Chiara scomparsa dal 4 marzo 2021 in Trentino.

A spingere la dottoressa a dimettersi e poi a scomparire (la sua auto è stata trovata vicino al ponte di Mostizzolo) sarebbe stato il clima di terrore e umiliazioni che viveva nel reparto di Ostetricia, un ambiente lavorativo su cui oltre alla procura ha indagato anche una commissione interna dell’Azienda sanitaria.

Nel mirino dell’informativa dei carabinieri – rivela il quotidiano Il Messaggero – ci sono i due dirigenti medici (rimossi dall’Azienda sanitaria il 12 luglio), l’ex primario Saverio Tateo e la vice Liliana Mereu, sui quali i Nas chiedono alla Procura di indagare dopo le indagini compiute al S.Chiara.

Sarebbero almeno 14 tra medici e infermieri a essere stati presi di mira con demansionamenti e insulti. 

Alcune ginecologhe e ostetriche del reparto avevano preso posizione rivolgendosi anche a degli avvocati. 

Tateo e Mereu sono stati trasferiti per decisione dell’Azienda ad altri incarichi dopo l’indagine interna che ha coinvolto il personale di Ostetricia. L’ex primario attraverso i suoi legali ha denunciato un clima di sciacallaggio nei suoi confronti. 













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