lo scontro

Toponomastica italiana, il Consiglio respinge la proposta di Stf

Il consiglio provinciale di Bolzano ha bocciato una proposta di Süd-Tiroler Freiheit che proponeva di chiedere al parlamento l'abrogazione dei decreti con cui il fascismo impose i toponimi in italiano dell'Alto Adige



BOLZANO. Il consiglio provinciale di Bolzano ha bocciato una proposta di Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) che proponeva di chiedere al parlamento l'abrogazione dei decreti con cui, durante il ventennio fascista, furono ufficializzati i toponimi in lingua italiana dell'Alto Adige. Il voto invitava il consiglio «a considerare i tre decreti fascisti in materia di toponomastica, emanati in attuazione dei 'Provvedimenti per l'Alto Adige, intesi ad una azione ordinata, pronta ed efficace di assimilazione italiana', un'ingiustizia che perdura nel tempo e che in nessun modo si può relativizzare».

A nome della giunta, la vicepresidente Waltraud Deeg ha ricordato che «la Svp in passato ha cercato soluzioni partecipative» alla questione delle toponomastica, ma che ora «non avrebbe sostenuto il voto perché non affronta bene il problema, né valorizza la discussione» e, soprattutto «non cancellerebbe l'ingiustizia del passato, ma, piuttosto getterebbe olio sul fuoco». Messa in votazione, la proposta è stata respinta con 19 voti contrari e 6 favorevoli.













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