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Tornano le Giornate Fai di primavera: dal Noi Techpark alla Chiesa del conforto a Merano, tanti i «gioielli» da scoprire

Sabato 25 e domenica 26 marzo l’evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico 



BOLZANO. Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Tra le aperture e gli itinerari proposti in Trentino Alto Adige ci sono: 

NOI Techpark

A sud di Bolzano nel 1934 fu individuata un'area industriale di 300 ettari dove i forni dell'industria siderurgica potevano trovare abbondanza di energia grazie alle centrali idroelettriche. Dagli stabilimenti Montecatini, poi Alumix, proveniva un terzo della produzione italiana di alluminio. Mentre per molti altoatesini italiani la zona industriale rappresentava posti di lavoro e sviluppo, molti sudtirolesi di madrelingua tedesca la percepivano come strumento di italianizzazione e ne volevano l’abbattimento. Oggi l'area è divenuta un Hub di innovazione internazionale, in cui aziende, istituti e università collaborano a nuovi progetti di ricerca e sviluppo in molti campi, soprattutto nell'ambito delle fonti rinnovabili. Attualmente impiega 1.100 persone su 4 settori d’innovazione e ricerca: Green, Food, Digital, Automotive & Automation. L'Ex Alumix, con le facciate in mattoni rosso-bruno e le grandi superfici finestrate, rappresenta uno dei capolavori dell'architettura industriale italiana degli anni Trenta: il razionalismo vi trova una delle sue migliori espressioni e la contiguità con il Bauhaus è evidente. La sua storia si intreccia con i grandi mutamenti del Novecento, l'italianizzazione del Sudtirolo, il movimento operaio, la resistenza partigiana attraverso il canale delle fabbriche, il boom economico postbellico fino alla crisi delle grandi industrie.

EURAC Research

L'attuale sede dell'EURAC presenta nella sua parte edilizia più antica uno dei complessi più significativi dell'architettura razionalista di Bolzano, integrato in una struttura moderna, pensata per mettere in evidenza la sua destinazione attuale, quella della ricerca. Sorse in un momento cruciale per la città: il passaggio all'Italia dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e, poi, l'avvento del fascismo. Il complesso GIL femminile (Gioventù Italiana del Littorio) venne progettato nel 1934 dagli architetti padovani Mansutti e Miozzo, ed era composto da teatro, aule, palestra, cortile e spazi per varie attività. Adibito nel dopoguerra a svariati usi, conobbe una progressiva decadenza, tanto che se ne ipotizzò l'abbattimento. Nel 1995 l'architetto austriaco Klaus Kada recuperò l'edificio storico integrandolo con una nuova struttura in vetro, acciaio e cemento. Oggi è la sede di EURAC Research, che conta oltre 500 collaboratori provenienti da 35 paesi e ospita centri di ricerca molto specializzati, tra cui l’istituto sulle energie rinnovabili, il centro per il cambiamento climatico e il “TerraXcube”, centro per la simulazione di climi estremi. La visita durante le Giornate FAI ne presenterà le peculiarità architettoniche e darà uno spaccato delle attuali variegate attività di ricerca di EURAC, con particolare accento su sostenibilità e ambiente.

CHIESA DI SANTA MARIA DEL CONFORTO-Bisanzio a MERANO

Santa Maria del Conforto è una piccola chiesa circondata da un antico cimitero che ospita le spoglie di Maiensi illustri. Situata nel quartiere di Maia Bassa ed elevata di alcuni metri sul piano stradale, è quasi nascosta da un anacronistico avancorpo d'ingresso ottocentesco; nella parte posteriore le si appoggia di lato un campanile romanico. Ha una storia ultramillenaria di cui conserva e ci mostra le tracce. Costruita forse nel VIII secolo in prossimità della Via Claudia Augusta, è citata la prima volta nel XIII secolo, quando Mainardo II la donò all'Abbazia di Stams.

Tanti i luoghi aperti anche in Trentino, da Castel Avio a Castel Madruzzo (solo per gli iscritti Fai e su prenotazione), molte chiese (Sant’Ilario Vecchia a Rovereto, Chiesa di Santa Maria Lauretana a Madruzzo, chiesetta di San Siro a Lasino).  Previste passeggiate nei borghi da Lasino a Ziano di Fiemme a Pellizzano.













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