OPERE D'ARTE

Trento, restituita al Museo Diocesano una statua altoatesina rubata 34 anni fa

Si tratta di un'opera in legno realizzata dallo scultore altoatesino Hans Klocker che raffigura Sant'Agata, rubata nel 1984 nella chiesa omonima di Commezzadura. Era in possesso di un cittadino bavarese che aveva scoperto l'origine altoatesina. La riconsegna da parte dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale



TRENTO. Restituita all’Arcidiocesi di Trento una statua rubata dalla chiesa di Sant’Agata di Commezzadura nel luglio del 1984. A rinvenirla i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Udine. Si tratta di  una statua lignea policroma del XV secolo raffigurante Sant’Agata, realizzata dallo scultore altoatesino Hans Klocker.

Oggi a mezzogiorno, presso il Museo Diocesano Tridentino, la riconsegna al dottor Claudio Puerari, incaricato diocesano per i Beni culturali dell'Arcidiocesi di Trento, da parte del maggiore Lorenzo Pella, comandante del Nucleo Tpc.

Erano presenti monsignor Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento, e don Marco Saiani, vicario generale dell'Arcidiocesi.

Il recupero scaturisce da una segnalazione di un cittadino di un piccolo centro della Baviera, il quale studiando una scultura in suo possesso, aveva scoperto che era di origine altoatesina. L'uomo, per il tramite dell’Abbazia Benedettina di Marienberg di Malles Venosta, ha consegnato delle foto dell'opera ai carabinieri del Nucleo Tpc di Udine, per un controllo.

Grazie alla comparazione delle immagini con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti il più completo database di opere d’arte rubate esistente al mondo, gestito dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è stata accertata la perfetta corrispondenza tra l’opera lignea segnalata con quella sottratta a Commezzadura oltre trent’anni fa.

Lo sviluppo delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trento, anche attraverso l’attivazione delle procedure previste dall’Ordine Europeo d’indagine, hanno permesso di accertare la buona fede del detentore, il quale, pur avendola regolarmente acquistata anni prima da un connazionale, non si è opposto alla restituzione alla chiesa di Sant’Agata.













Altre notizie

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: una lettera di Cesare Battisti a Benito Mussolini

Da Milano, Cesare Battisti scrive al collega giornalista Benito Mussolini, conosciuto ai tempi del soggiorno trentino di quest’ultimo. Battisti difende la causa di Trento irredenta e difende le ragioni di un conflitto italo-austriaco; ricorda al futuro duce la mobilitazione di tanti trentini mandati al fronte da Vienna. I contadini trentini, scrive, non seguono più i capoccia clericali, quelli sì austriacanti.

Attualità