Caso Ladurner, Olga Barisheva  rischia l’arresto

Merano. Olga Barisheva, la teste chiave nel processo a carico dell’avvocato Thomas Ladurner, per il momento è irreperibile. Tutte le ricerche effettuate in Italia non hanno portato a nulla e anche...



Merano. Olga Barisheva, la teste chiave nel processo a carico dell’avvocato Thomas Ladurner, per il momento è irreperibile. Tutte le ricerche effettuate in Italia non hanno portato a nulla e anche ieri mattina la badante ucraina (che il giudice Pelino in una recente ordinanza ha definito «professionista della calunnia») ha dato forfait. La donna, che rischia di essere arrestata per alcune piccole condanne ormai passate in giudicato ed esecutive, non si trova più e potrebbe anche aver lasciato il nostro Paese. Ieri mattina Olga Barisheva avrebbe dovuto testimoniare nella prima udienza del processo d’appello a carico dell’avvocato Ladurner, finito nei guai con l’accusa di peculato, falso e circonvenzione di incapace. Un capo d’imputazione che faceva direttamente riferimento al ruolo svolto dal legale in qualità di amministratore di sostegno di Maria Kritzinger, anziana meranese con problemi di lucidità mentale della quale il professionista finito sotto inchiesta era stato nominato amministratore di sostegno. Furono le dichiarazioni di Olga Barisheva a mettere pesantemente nei guai l’avvocato Ladurner che all’epoca dei fatti venne addirittura arrestato. Il processo di primo grado stabilì che le accuse mosse al legale erano completamente infondate. Conseguentemente l’avvocato Ladurner venne assolto in pieno nonostante la Procura avesse chiesto una condanna a sei anni di reclusione. In realtà il tribunale ritenne il quadro accusatorio assolutamente deficitario rilevando negli atti stessi del processo l’assoluta correttezza e trasparenza dell’avvocato Ladurner. La Procura, però, non ha rinunciato ad impugnare in appello il verdetto e proprio ieri i giudici di secondo grado avrebbero dovuto risentire (per la settima volta nel corso del procedimento complessivo) la badante ucraina. La donna però non si è presentata. La Corte ha dunque rinviato l’udienza al 15 maggio. Nel frattempo la badante sarà cercata anche all’estero. MA.BE.













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