Circonvallazione di Tel, una levata di scudi “green” 

Il maxi-progetto. Il gruppo di tutela ambientale della val Venosta chiede alle amministrazioni di attenersi alle strategie del Piano clima 2050. «Strade grandi attirano grandi quantità di auto»



Parcines. Prima di incentivare la realizzazione di grandi strade, si guardi all’emergenza climatica. E si agisca di conseguenza, nel rispetto del Piano clima energia Alto Adige 2050. Questo, in sintesi, il reclamo che la onlus “Umweltschutzgruppe Vinschgau” (cioè l’associazione venostana per la tutela ambientale) muove alla comunità comprensoriale della val Venosta attraverso una lettera aperta. Al centro delle preoccupazioni degli ambientalisti c’è la circonvallazione di Tel-Parcines, che in quanto strada “comoda” potrebbe indurre molte più persone a solcare la Bassa Venosta, e quindi a produrre gas inquinanti.

La “soluzione globale”.

«I Comuni di Marlengo, Lagundo e Parcines e la comunità comprensoriale del Burgraviato – scrive Ingrid Karlegger per l’associazione ambientalista – hanno commissionato agli studi di architettura Planpunkt e KonoA uno studio di fattibilità per una grande tangenziale da Foresta a Rablà, provvista di cinque gallerie. Abbiamo avuto quest’informazione solo recentemente attraverso la relazione del sindaco di Parcines, Albert Gögele, sul numero dello scorso agosto del periodico d’informazione del paese. Il sindaco afferma che il progetto di bypassare la statale 38 è già in fase avanzata e che “il comprensorio della val Venosta è alla base di una soluzione globale di più ampio respiro”».

Le arterie viabilistiche.

Le parole di Gögele risalgono all’estate scorsa, ma l’associazione non ne aveva mai avuto notizia. In fondo si trattava di un periodico locale, a diffusione limitata. Perciò, ancora ignari della risoluzione del sindaco di Parcines, il 27 febbraio gli ambientalisti hanno scritto ai Comuni di Marlengo, Lagundo, Plaus (e di Parcines) e all’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider, richiamando la loro attenzione sul fatto che in Alto Adige il traffico è la principale causa di emissioni di gas serra, ben il 44 per cento del totale. Per questo motivo anche il Piano clima energia Alto Adige 2050, adottato dalla Provincia nel 2011, presta grande attenzione a quest’ambito e persegue l’obiettivo di ridurre il traffico individuale con diverse misure strategiche. Karlegger prosegue: «Come è noto, le grandi tangenziali sono strutture che esercitano una forte influenza sul comportamento degli utenti della strada e che irradiano i loro effetti su una vasta area. All’inizio di marzo abbiamo ricevuto una risposta dal presidente della comunità del Burgraviato, che ci ha scritto che sul tema del traffico individuale e del traffico pesante ci sono ancora molti interrogativi».

Clima e politica.

Perciò il gruppo per la tutela dell’ambiente della val Venosta chiede che nella politica dei trasporti e della mobilità siano inseriti alcuni punti chiave.

«Innanzitutto la riduzione della domanda, cioè una pianificazione del territorio, un controllo viabilistico e incentivi economici che riducano la mole del traffico. Secondo, l’intermodalità, quindi un dirottamento delle persone su mezzi del trasporto pubblico ad alta efficienza energetica. Terzo punto, infine: prima di costruire nuove infrastrutture bisogna dimostrare che non ci sono alternative. Indipendentemente dalle contingenze, l’emergenza climatica rimane un problema serio che deve avere la massima priorità nell’agenda politica. Ci chiediamo quale sia, adesso, la posizione della comunità comprensoriale della val Venosta rispetto al progetto della circonvallazione. E anche come si concili la sua realizzazione con le misure previste dal Piano clima 2050». S.M.













Altre notizie

Attualità