Città in lutto per Heini Amort 

Campione nell’imprenditoria e nello sport. Si è spento a 86 anni il patron della nota catena di supermercati La sua vita è stata costellata di successi nell’atletica, fino a sfiorare la partecipazioni alle Olimpiadi di Roma del 1960


Franco Sitton


Merano. A Merano il mondo dello sport e dell’imprenditoria è in lutto: martedì sera, a 86 anni, ha cessato di vivere HeinrichAmort (Heini per gli amici), classe 1934, una carriera ricca di successi nello sport agonistico e amatoriale, una vita febbrile e dinamica nel “pianeta commercio” con l’apertura e la gestione di supermercati da Lana alla città del Passirio, tappe d’obbligo per migliaia di consumatori.

Heini Amort, minato da una malattia che non perdona, aveva deciso pochi anni fa di cedere supermarket e “cash & carry” alla grande catena Poli ma il suo nome è rimasto come “marchio di qualità” sui principali punti vendita anche nel Trentino, da Pergine a Spiazzo Rendena. Uomo forte e coraggioso, dinamico e intraprendente, Amort è riuscito a coniugare il mondo degli affari con la sua grande passione sportiva, in primis l’atletica leggera. Con orgoglio, grinta e determinazione ha difeso i colori dello Sport Club Merano e della sezione atesina dell’Unione nazionale dei veterani dello sport, ente affiliato al Coni.

Ripercorriamo le principali tappe della sua vita sportiva, iniziata nei primi anni ruggenti del dopoguerra: corsa, salti, gare studentesche e provinciali. Era un giovane bello e aitante, Heini Amort, quando venne convocato alla scuola militare di educazione fisica di Orvieto per il pentathlon militare: non solo nuoto, tiro a segno e corsa campestre, ma anche lancio della bomba a mano e percorso di guerra. Queste due ultime sfide vennero sostituite negli anni ‘50 nel pentathlon moderno con la scherma e l’equitazione. Quindi le nuove esperienze in palestra per imparare da un maestro d’armi i segreti della “noble art”, cioè a tirare di spada e in alternativa al campo d’equitazione a saltare gli ostacoli in sella al cavallo tanto.

Disciplina per atleti polivalenti, il pentathlon. Si fece subito notare per le sue eccellenti prestazioni, quel militare arrivato dal nord, dalla lontana Merano, tanto è vero che entrò nella ristretta rosa dei “P.O.” dei probabili olimpici prima dei Giochi di Roma 1960. Il sogno di partecipare alle prime olimpiadi italiane della storia, a “Roma 60”, svanì, ma non mancarono altre soddisfazioni. Vestì la maglia azzurra con la scritta “Italia” nel confronto con la Svizzera, vinse per quattro anni consecutivi dal ‘57 al ‘60 il campionato regionale di salto in lungo per i colori dello Sport Club Merano con un personale di 6 metri e 83 centimetri, misura di tutto rispetto quando non esisteva il tartan e si prendeva la rincorsa sulla carbonella. Nel salto in lungo – la specialità preferita nell’atletica oltre alla corsa veloce – la “gazzella Amort” volava sempre più dei suoi avversari italiani: 5,90 metri a 45 anni; 5,48 dieci anni dopo; 4,82 a 65 anni! Tutti record nazionali che vanno ad aggiungersi alle finali raggiunte ai campionati europei e ai mondiali master in dieci Paesi diversi, dall’Europa al continente americano.

Ci vorrebbe un altro capitolo per raccontare le decine e decine di successi fra i veterani atesini dello sport. Le cifre dicono tutto: ben otto trofei Prestige (una piccola olimpiade articolata in dodici o tredici discipline di sport diversi) oltre a 60 vittorie in 180 gare, praticamente una vittoria ogni tre sfide. Una vita ricca di allori e soddisfazioni. La terza età vissuta accanto alla sua consorte e ai nipotini in un’oasi di pace, il parco dell’hotel Mignon a Maia Alta, una terza età vissuta anche con i compagni di tante gare e allenamenti su piste e pedane del “Combi” di Merano. Era la sua seconda casa.













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