Dalla comunità islamica un aiuto agli “invisibili” 

Il sostegno. Le associazioni Noor e Iqraa offrono buoni spesa a chi è escluso dalla rete  di solidarietà per motivi burocratici o amministrativi. Donati inoltre 3.500 euro all’ospedale


Jimmy Milanese


Merano. Sono 3500 gli euro raccolti dalle associazioni culturali musulmane Noor e Iqraa di Merano a favore dell'ospedale Franz Tappeiner. Una raccolta fondi da parte della comunità di religione musulmana che così cerca di sostenere il lavoro del personale sanitario nella lotta contro Covid 19. «All'inizio della emergenza ci siamo chiesti cosa potevamo fare per aiutare la comunità meranese in una situazione particolarmente drammatica, proponendo al Comune il nostro aiuto», spiega El Maataoui Larbi, presidente di Noor.

Da lì il primo contatto con il vicesindaco Andrea Rossi, al quale i responsabili dell’associazione Noor, assieme ad alcuni soci, hanno dato la loro disponibilità per effettuare opere di volontariato sociale come la consegna di beni di prima necessità o accompagnare le persone a fare la spesa. «Purtroppo – spiega il vicesindaco – questo non era possibile per motivi di sicurezza e a quel punto la comunità musulmana si è mossa in un'altra direzione».

Rete social.

Quindi, grazie alla rete di contatti in città, sui social network è stata lanciata una campagna di raccolta fondi da destinare all'ospedale di Merano che, come detto, fino ad ora ha raccolto ben 3500 euro, comprensivi di 1000 euro donati direttamente dalla associazione Noor. Un gruppo di oltre trenta membri che può contare su cittadini provenienti dal Pakistan, dall'Algeria, dalla Tunisia, dal Kosovo, dal Senegal, dall'Albania, dall'Iraq e altri paesi mediorientali.

Ma le due associazioni (fra l’altro il presidente di Iqraa, Diaby Bassamba, è il presidente della consulta immigrati) non si sono limitate a una donazione per l'ospedale, infatti, parallelamente a questa iniziativa è stata lanciata una campagna tuttora in corso che prevede aiuti ai cittadini meranesi in difficoltà. A spiegare l'iniziativa, proprio nel corso di una cerimonia organizzata il primo maggio presso il centro islamico di via Zuegg 68, lo stesso vicesindaco, intervenuto per l’occasione: «Loro si sono attivati dove noi come istituzione non possiamo arrivare per via di leggi e regolamenti che ci impediscono di agire, raccogliendo denaro da distribuire alle persone che, appunto, non hanno i requisiti per ricevere aiuti», conclude Rossi.

È andata proprio così, perché dove il Comune non può arrivare, legato dalle normative vigenti, ci ha pensato la comunità musulmana ad aiutare gli “invisibili”, donando buoni spesa da 25 o 50 euro a chiunque potesse dimostrare di averne bisogno, in particolare a persone prive dei requisiti di residenza. E dunque cittadini italiani ed extracomunitari senza distinzione alcuna, ci tengono a precisare. «Ci siamo resi conto che alcune persone che vivono in città erano prive di protezioni sociali – spiega El Maataoui Larbi – e quindi abbiamo attivato la nostra comunità e grazie alla collaborazione dei supermercati Eurospin e Conad ora possiamo distribuire buoni spesa a persone che ce lo richiedono, non prima di avere effettuato una piccola ricerca sulla situazione familiare per capire se veramente ne hanno bisogno», precisa il rappresentante di Noor.

Gratitudine.

A concludere il pomeriggio nel centro islamico di via Zuegg le parole di ringraziamento del vicesindaco Rossi: «Un grazie a tutti voi, un grazie grande come il mondo, perché avete aiutato chi noi non potevamo raggiungere, oltre a sostenere il nostro ospedale, in una situazione che ci ha insegnato quanto siamo tutti un grande popolo capace di solidarietà, sperando che questa bellissima lezione di vita insegni a tutti qualcosa per il futuro e la solidarietà diventi regola di vita».

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