“Docu.emme” prende il via coi migranti bloccati al confine 

merano. Prende il via oggi, per protrarsi fino al 24 aprile, l’edizione primaverile di “Docu.emme”, la rassegna dedicata al documentario contemporaneo organizzata da Mairania 857 al Centro per la...



merano. Prende il via oggi, per protrarsi fino al 24 aprile, l’edizione primaverile di “Docu.emme”, la rassegna dedicata al documentario contemporaneo organizzata da Mairania 857 al Centro per la Cultura (via Cavour 1). Come di consueto, le opere proposte in visione nelle otto serate curate da Daniel Mazza e Cornelia Schöpf vorrebbero contribuire alla riflessione critica sulla realtà economica, sociale e politica che ci circonda. In particolare, questa edizione primaverile offre uno sguardo “dietro le quinte” dell’attenzione pubblica.

Il ciclo si apre stasera con la proiezione alle 20.30 e a entrata gratuita del film “Libero”, di Michel Toesca (in lingua originale con sottotitoli in italiano), che tratta il tema dell’immigrazione. Il regista francese porta lo spettatore nella val Roia, divisa tra la Francia e l’Italia, dove ogni giorno decine di migranti cercano di superare il confine in cerca di una vita migliore. Ma in questo limbo chiuso fra due stati, le politiche sull’immigrazione rendono loro impossibile l’ingresso sul territorio francese. Cédric Herrou, un contadino della valle, è diventato per queste persone un eroe, poiché da anni offre ospitalità a tutti i giovani e alle famiglie che, senza avere altro posto dove andare, restano bloccati sul confine. Grazie all’aiuto di amici e volontari, Cédric sfida con coraggio le istituzioni francesi. Osservando senza filtri questa situazione drammatica, il documentario denuncia l’urgenza di un intervento da parte delle istituzioni.

La rassegna prosegue il 13 marzo con “Chuck Norris vs. Communism” di Ilinca Calugareanu (13.03) in cui si parla del contrabbando degli eroi del cinema nella Romania di Ceausescu, il 20 con “Aperti al pubblico”, con cui la regista Silvana Bellotti restituisce la realtà di un ufficio pubblico dove nonostante una burocrazia disumana regna l’umanità, e il 27 con “Over the Limit”, di Marta Prus, che lancia uno sguardo nella quotidianità di una giovane atleta e del suo allenamento per le Olimpiadi. “Happy Winter” di Giovanni Totaro (3 aprile) offre uno spaccato del microcosmo di una spiaggia sovraffollata vicino a Palermo, “La città che cura” di Erika Rossi (10 aprile) presenta chi lavora a un nuovo modello di salute pubblica, “The Cleaners” di Hans Block e Moritz Riesewick (17 aprile) indaga il mondo sconosciuto degli addetti alle pulizie dei social media, mentre “M.I.A – La ragazza cattiva della musica”, di Steve Loveridge (24 aprile), traccia un profilo di una musicista che non si lascia ridurre a un genere o a un’etichetta.













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