Merano. Prosegue l’attività di ricerca del gruppo di coordinamento medico-scientifico delle terme merano sugli effetti positivi dell’acqua termale, tesa a consolidare il ruolo della struttura meranese come centro di competenza per salute e benessere. nei giorni scorsi desiderio passali, presidente del gruppo di coordinamento, il professor ralph mösges, il primario dell’ospedale meranese roberto magnato e il direttore sanitario delle terme salvatore lo cunsolo si sono incontrati proprio per coordinare due nuovi studi in materia.

Nel primo studio saranno osservati due gruppi di pazienti affetti da malattie delle vie respiratorie e che devono sottoporsi a terapie a base di antibiotici. uno dei due gruppi effettuerà una terapia supplementare con inalazioni termali, per valutarne gli effetti nel lungo periodo. lo scopo del test è capire se le inalazioni causino un calo delle recidive nei soggetti campionati e quindi possano portare a un minor ricorso all’uso di antibiotici. lo studio partirà entro la primavera di quest’anno, e i partecipanti allo studio saranno selezionati tra i pazienti del reparto orl del tappeiner.

Il secondo studio in cantiere intende analizzare l’efficacia dell’acqua termale meranese sull’indebolimento del biofilm batterico: sono i batteri che attaccano le mucose delle vie respiratorie a formare questa biopellicola, che di fatto limita l’efficacia dei farmaci antibiotici. lo studio vuole capire in quale misura l’acqua delle terme merano può scomporre il biofilm e, di conseguenza, rendere più efficace la terapia a base di antibiotici. lo studio, commissionato ufficialmente ad aldo bruno giannì, direttore del dipartimento di scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche dell’università di milano, partirà a breve.

Negli anni scorsi diversi studi, approdati anche alla ribalta internazionale, hanno dimostrato l’efficacia dell’acqua delle terme merano: le terapie inalatorie termali, infatti, hanno prodotto effetti positivi sulle patologie respiratorie croniche e sulle malattie allergiche.