Fra i giornali dal 1984 Geltrude Eheim ai saluti 

La storia. La gerente dell’edicola della stazione lascia il suo posto dietro il bancone A cavallo di tre decenni ha venduto quotidiani e riviste a pendolari e turisti, militari e studenti



Merano. Dopo 36 anni, Geltrude Eheim dice che può bastare. Oggi termina l’avventura della gerente dell’edicola della stazione. Pendolari, studenti, turisti: dietro a quel bancone, sempre tenuto in modo inappuntabile, Geltrude ha vissuto a scavalco di quattro decenni. Con la fine della sua gestione si chiude un lungo capitolo della storia della stazione.

È il 1984 quando la signora Geltrude prendee in concessione l’edicola delle Ferrovie. Sono gli anni di Craxi e di Pertini, di un’Italia che esce dagli anni di piombo e vuole divertirsi. Dalla latteria Tirolo in via Alpini, Eheim si sposta di qualche centinaio di metri ma entra in un universo tutto nuovo: giornali, riviste, libri. Tutto da scoprire, un lavoro da imparare. Si rimbocca le maniche e l’edicola prende il suo stile: una vastissima gamma di quotidiani e di periodici. Tutto ordinato, un’esplosione di copertine e colori nella quale Geltrude si orienta e orienta il lettore. La cura dell’esposizione è maniacale, e ancora negli ultimi tempi, sebbene si avvicinasse la chiusura, l’allestimento è quello dell’edicola “old style”, dove tutto ha un suo posto. Professionalità ma c’è anche un lato umano: «In tutti questi anni ho potuto contare su numerosi affezionati clienti: li saluto e li ringrazio tutti».

Microcosmo.

L’andirivieni dei convogli porta in città un microcosmo variegato. Merano è città turistica: gli ordinativi dei giornali riflettono il trascorrere delle stagioni. Per il Gran Premio tanti quotidiani italiani. Per la Festa dell’Uva si fa incetta di titoli tedeschi. Ci sono gli ospiti che soggiornano in città ogni anno con i quali Geltrude costruisce un rapporto di fiducia: si informa su quando arrivano e si fa inviare dal distributore i quotidiani della regione di provenienza. Affinché la vacanza mantenga un sapore almeno un po’ casalingo.

Ma a Merano è imponente anche l’afflusso di militari. Molti scendono dal treno a Maia Bassa, altri arrivano fino alla stazione principale. Alla cui edicola i giornali sono sì protagonisti, ma in vendita ci sono anche i gettoni (i rotoli da 10 mila lire), poi le schede telefoniche, i biglietti della lotteria negli anni voracizzati e sostituiti dai “gratta e vinci”. Geltrude cavalca i decenni, affiancata nella vita dal marito agente della polizia ferroviaria. Si adatta e adatta la sua edicola ai cambiamenti. Ancora nei mesi del lockdown la signora Eheim era in prima linea, baluardo dell’informazione. Ma ora basta. Il viaggio è finito, è arrivato il momento di scendere dalla carrozza. SIM













Altre notizie

Attualità