Fratelli morti a 3 giorni di distanza 

La tragedia. Giorgio e Gianfranco Granello - 71 e 77 anni - vivevano a Padova ma salivano a Merano, loro città d’origine, quasi ogni settimana A dare l’allarme una cugina di Borgo Valsugana. Il più giovane deceduto nel letto, il più anziano è stato ritrovato dietro a una porta  


Simone Facchini


Merano. Salivano a Merano, loro città d’origine, quasi ogni settimana. Si dividevano fra le montagne in riva al Passirio e l’abitazione in riviera Paleocapa a Padova, dove si erano trasferiti da decenni. Oltre 200 chilometri macinati con frequenza, con tappa spesso a Borgo Valsugana per salutare la cugina. Colei che, non sentendoli da troppo tempo, ha dato l’allarme sfociato nella notizia più tragica. Giorgio e Gianfranco Granello, fratelli di 71 e 77 anni, sono stati trovati senza vita nella loro casa patavina nel pomeriggio di venerdì. Sono morti a tre giorni di distanza l’uno dall’altro.

L’autopsia.

La doppia autopsia disposta per martedì dal pubblico ministero di turno fugherà ogni residuo dubbio su cause e tempi. Tuttavia il quadro degli eventi è già piuttosto chiaro. Il medico legale ha accertato che Giorgio, il più giovane, è deceduto per primo. Verosimilmente tre giorni prima del fratello maggiore, che si sarebbe spento giovedì, il giorno prima del ritrovamento dei corpi.

Gianfranco Granello era affetto da Parkinson ma, stando anche ai meranesi che avevano avuto modo di incrociarlo in tempi recenti, sembrava potersi muovere in autonomia. Il fratello era il suo sostegno, pur con qualche acciacco dovuto all’età.

La ricostruzione.

L’ipotesi più solida, a dire il vero l’unica al momento, è quella della morte naturale. La porta d’ingresso era chiusa dall’interno e non sarebbe stato rilevato alcun segno di effrazione. Né Gianfranco né Giorgio avevano il telefono cellulare. Non usavano computer e quindi mail. Entrando nell’appartamento, la polizia ha trovato un corpo nel letto e l’altro per terra. Giorgio giaceva fra le lenzuola, si presume sia passato dal sonno alla morte. Gianfranco era disteso dietro a una porta, potrebbe aver tentato di allertare i soccorsi ma forse lo shock nel vedere il fratello immobile gli è stato fatale.

È stato l’allerta della cugina trentina a portare alla drammatica scoperta. Si sentivano con una certa regolarità, l’ultima volta il 30 settembre. Quando questa routine è venuta a mancare si è preoccupata e ha chiamato i vicini di casa a Merano e a Padova. Qualcuno le ha detto che l’automobile si trovava parcheggiata presso la residenza patavina. Poi le telefonate agli ospedali e alle forze dell’ordine. Un’altra cugina viveva a Padova ma i rapporti pare non fossero particolarmente distesi.

Venerdì i poliziotti sono entrati nella casa in riviera Paleocapa, svelando la tragedia.

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