Gargazzone nuova casa per decine di bolzanini 

La crescita del paese. Lo sviluppo demografico supportato dagli arrivi dal capoluogo Nel 2019 sono nati 22 bambini, i residenti sono 1.751: a fine anni Novanta erano poco più di 1.300


Ezio Danieli


Gargazzone. A Gargazzone alla fine degli anni Novanta i residenti erano poco più di 1300. Al 31 dicembre scorso erano diventati 1751, venticinque anime in più di dodici mesi prima. Nel 2019 sono nati 22 bambini.

Il paese negli ultimi vent’anni ha registrato un notevole incremento demografico, proseguito anche nell’ultimo anno. È uno dei risultati determinati a seguito dell’apertura della superstrada MeBo.

Espansione a 360°.

Gargazzone, dopo la costruzione dell’arteria è tornato rapidamente a vivere, la zona artigianale a ridosso della ferrovia è cresciuta, le zone di espansione si sono allargate ospitando decine di nuove famiglie, è stata creata una nuova sezione della scuola materna, il turismo ha fatto significativi passi in avanti grazie anche all'apertura di un albergo a quattro stelle, il commercio ha mantenuto la propria vitalità e iniziativa e non ha perso quei servizi di vicinato che sono preziosi in una piccola comunità come quella di questa piccola località.

Dal capoluogo.

Il numero dei residenti è sensibilmente cresciuto grazie a numerose famiglie di bolzanini che hanno scelto il paese proprio per la sua vicinanza al capoluogo altoatesino. Gargazzone, insomma, ha recuperato la sua vivibilità, che era stata quanto meno compromessa proprio dal pesante traffico sulla statale 38 dello Stelvio. Non c'erano e non si vivevano gli stessi problemi di Postal e di Terlano, dove le auto e i camion passavano sotto le finestre delle case, ma il passaggio degli automezzi era un ostacolo allo sviluppo normale.

Le varie amministrazioni che si sono succedute sono state lungimiranti nel programmare per tempo le varie iniziative che hanno preceduto ed accompagnato l'apertura della superstrada. E adesso i risultati si vedono. Il più evidente di questi traguardi riguarda la vecchia statale, modificata nel tratto verso Postal e resa meno impattante. Al di là dell'aumento dei residenti, un altro segno importante dei vantaggi seguiti all’avvento della superstrada è lo sviluppo della zona artigianale che si trova a ridosso della stazione dei treni. Quella che già c'era, dopo l’apertura della MeBo è cresciuta ulteriormente. A fianco della zona sportiva e del lido (ecologico) che rappresenta il fiore all'occhiello del paese, le aziende sono aumentate. E danno lavoro a parecchie persone. La maggior parte non sono paesani, perché vengono dalle zone da dove le ditte si sono trasferite. Inoltre è sorta, negli ultimi anni, anche una nuova zona produttiva, dove ha trovato lavoro una trentina di persone. Che però, in massima parte, sono pendolari. Partono da casa la mattina e tornano alla sera. Fanno un po' fatica, per ora, ad integrarsi nella comunità, ma si tratta di un problema risolvibile col tempo, perché l'integrazione, a Gargazzone, è facilitata dalla buona convivenza.

Viabilità.

C’è tuttavia anche qualche lato negativo legato alla presenza della superstrada, e riguarda la viabilità. « C'è però un problema che deve essere risolto - ammette il sindaco Armin Gorfer -: è aumentato, in maniera sensibile, il traffico in via Stazione, dove confluiscono i mezzi di chi deve prendere il treno, di chi entra in MeBo per raggiungere Bolzano e Merano, di quelli che raggiungono la zona produttiva dove sono destinati anche i mezzi pesanti. In più, nella stagione estiva c'è anche il movimento di chi raggiunge la zona sportiva e il lido». Un intervento per frenare soprattutto la velocità dei mezzi è stato adottato: sono stati installati due speed check. I risultati sono stati subito positivi.













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