SAN LEONARDO IN PASSIRIA. Il bambino di 3 anni che la scorsa settimana ha rischiato di annegare nella piscina di un albergo ha più di un angelo custode. Oltre al team del Pelikan, che lo ha elitrasportato alla clinica universitaria di Innsbruck grazie ai visori notturni nel corso di un’esercitazione trasformatasi in emergenza, è stato infatti decisivo l’apporto di diversi soccoritori e dei clienti dell’hotel in cui si trovava. Si sono mobilitate almeno una ventina di persone a cui i genitori del piccolo non smetteranno mai di essere abbastanza grati. I primi ad intervenire sono stati due clienti, che hanno eseguito le manovre salvavita in attesa dell’arrivo dell’ambulanza della Croce Bianca della val Passiria e del medico d’urgenza, Werner Braun, anestesista dell’ospedale di Merano. Quest’ultimo, intuita la gravità del caso, ha fatto il possibile fino all’arrivo dell’elicottero. «La buona notizia - spiegano i medici - è che il bimbo ha passato bene la fase acuta, ovvero i primi tre giorni subito dopo l’incidente. Il team che l’ha seguito è riuscito a salvargli il polmone, che era parso in condizioni critiche». Il bambino in questo momento è ancora in coma artificiale. I medici, infatti, ritengono opportuno tenerlo sedato ancora per qualche giorno. Solo la prossima settimana, non appena saranno staccate le macchine, sarà possibile saperne di più sulle sue condizioni. Nel frattempo il Pelikan è riuscito a salvare altre vite grazie all’impiego dei visori notturni. «L’altra sera siamo intervenuti a San Genesio per un 62enne che aveva male al torace per un sospetto aneurisma, mentre ad Ortisei si è reso necessario il nostro intervento per un ictus. Stiamo procedendo, più o meno, con un intervento a sera. Questa decisione lungimirante della politica sta aiutando a salvare molte vite».

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