I laureandi studiano l’areale delle Caserme

Merano. Una tesi di laurea dedicata alla riqualificazione dell’areale militare di Merano, che da solo occupa un ventesimo dell’intera città. Questo il motivo della visita in riva al Passirio di tre...



Merano. Una tesi di laurea dedicata alla riqualificazione dell’areale militare di Merano, che da solo occupa un ventesimo dell’intera città. Questo il motivo della visita in riva al Passirio di tre laureandi dello Iuav di Venezia, Luca Pantaleo, Stefania Bellato e Federico Distefano. Una due giorni nel corso della quale i ragazzi hanno incontrato i vertici dell’amministrazione comunale e hanno fatto una visita nell’areale delle caserme in compagnia del generale Licio Mauro, il quale ha messo a disposizione dei ragazzi una serie di informazione per programmare la loro tesi di laurea.

«Siamo arrivati a Merano perché il nostro relatore, il professor Alberto Cecchetto, ci ha prospettato come possibili temi per la tesi la riqualificazione dell’areale delle caserme di Merano, quella del nuovo arrivo per le navi di Marghera e quella dell’arsenale di Venezia. Abbiamo scelto Merano», spiega Pantaleo. Una indicazione, quella del professore, non certo casuale, visto che il suo studio di architettura, in Associazione temporanea d’imprese, ha vinto il concorso indetto da Alperia che il prossimo anno partirà con la costruzione della nuova sede proprio in via Scuderie. «Il professore conosceva la zona, quindi ci ha proposto questo progetto di tesi», spiega Pantaleo.

Da quel momento sono iniziati i contatti dei tre studenti con le autorità locali, poi un incontro con la consulta giovani e coi responsabili del comitato di quartiere Maia Bassa, quindi una conferenza pubblica nella quale hanno raccolto le indicazioni dei residenti circa il possibile sviluppo dell’areale. Prima del loro arrivo, ormai un classico, i ragazzi hanno anche aperto una pagina Facebook, “Recupero delle caserme di Maia Bassa – Merano”, nella quale sono già tanti i commenti di meranesi interessati all’iniziativa.

E dopo un incontro con alcuni cittadini, nel corso della conferenza di fronte al candidato sindaco per le civiche Dario Dal Medico e al consigliere Andrea Casolari, i ragazzi hanno mostrato già di avere idee chiare sulla città di Merano e su come potrebbe svilupparsi in futuro. «Siamo partiti dal fatto che Merano è una città verde, ciclabile o facilmente raggiungibile a piedi, quindi il nostro progetto deve andare in quella direzione, anzi, l’idea è che una città come questa debba un giorno diventare autosufficiente dal punto di vista energetico», spiega Pantaleo. Questo sulla base di una prospettiva di crescita che porterà la città ad aumentare di 5 mila abitanti la sua popolazione nei prossimi quindici anni. E la prospettiva, a questo punto, non è quella di costruire nuovi caseggiati e rubare spazio alla periferia, ma tentare di recuperare quelli esistenti e non occupati.

Anche per l’areale dell’ippodromo, attiguo a quello delle caserme, i tre ragazzi vedono un futuro preciso. «Prima o poi ci sarà il declino definitivo dell’ippica, quindi bisogna cercare di capire come utilizzare quest’area, magari trasformandola, e usarla per studiare da capo il sistema degli accessi in città», spiega Pantaleo. Un’operazione non così semplice quando si parla dell’areale delle caserme, proprio per via della presenza di una serie di edifici di differenti epoche che difficilmente potranno essere abbattuti. «L’areale delle caserme dovrebbe essere unito alla città, devono essere risparmiati i bellissimi alberi che contiene, ma è chiaro che non si può pensare di abbattere gli edifici. Bisogna sviluppare un punto d’incontro tra questa parte della città e il centro cittadino, anche ripensando la mobilità di collegamento tra i vari quartieri», spiegano i ragazzi.

Un progetto di sviluppo che, appunto, entro ottobre i tre ragazzi trasformeranno nelle loro tesi di laurea, con l’idea di pensare a un’ipotesi di restauro della zona che dia immediatamente risposte alle esigenze della popolazione, ma che sappia anche guardare alla Merano dei prossimi decenni. Infine, proprio sulla base delle tante richieste pervenute ai ragazzi dai residenti che chiedono di potenziare le strutture sportive e ricreative in città, la proposta iniziale è quella di trasformare l’areale delle caserme in un’importante cittadella dello sport. A questo proposito i ragazzi hanno ricordato che uno dei motivi per i quali hanno scelto questo progetto, tra gli altri, è proprio per via del fatto che alle prime ricerche sull’areale hanno potuto notare come in rete il dibattito sul destino delle caserme sia particolarmente vivace. J.M.













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