Il rap unisce tutta la piazza

Merano. Piazza San Vigilio come laboratorio d’arte a cielo aperto. Sono proseguite con una festa d’autunno le tante attività che comitato di quartiere, Upad e Ascolto giovani propongono alle famiglie...



Merano. Piazza San Vigilio come laboratorio d’arte a cielo aperto. Sono proseguite con una festa d’autunno le tante attività che comitato di quartiere, Upad e Ascolto giovani propongono alle famiglie del rione. Stavolta, tra caldarroste, giochi e bevande, pure un’esibizione a ritmo di rap, sulla scia del recente progetto con Yomer, alias Matteo Jamunno.

Ampia la partecipazione sia dei residenti storici sia di chi ci abita da poco tempo, tanto da distribuire oltre 50 chili di castagne in breve tempo. Anziani, famiglie e bambini riuniti per un pomeriggio in compagnia che ha visto il proprio momento centrale nell’esibizione dei bambini che ormai da un anno si ritrovano ogni sabato pomeriggio con gli educatori di strada e che a settembre hanno seguito un laboratorio di rap in collaborazione con il progetto Metamorphosis. In giorni in cui di rap e trap a Merano si parla solo in termini negativi, è stata un’occasione per molti di scoprire il lato positivo di una cultura musicale che permette ai giovani di esprimersi. «Esprimere sentimenti e sogni, ma anche problemi – commenta Giancarlo Penasa, presidente del comitato di quartiere – perché da noi come ovunque ce ne sono, ad esempio nella convivenza tra giovani e anziani, o tra persone di provenienze culturali diverse. Per questo il comitato e l’Upad cercano di creare occasioni per conoscersi, perché la conoscenza è il primo passo contro la paura, e serve ad abbattere gli steccati etnici o tra generazioni».

Una decina di ragazzi si sono presentati, a uno a uno, descrivendosi a ritmo di rap. A tono anche l’intervento del sindaco Paul Rösch, che ha improvvisato pure lui un discorso bilingue in forma rap. Diverse le richieste raccolte e discusse ai tavoli con la popolazione, dall’ampliamento del parco alla riapertura rapida di via Cadorna, dall’area cani alla creazione di una vera piazzetta pubblica che manca nel quartiere.

Il pomeriggio è servito poi per completare le riprese del documentario “Storie di piazza”, che in questi mesi ha visto raccogliere interviste e testimonianze sulla vita nel quartiere vista da diverse generazioni di abitanti. Il progetto è risultato tra i vincitori del bando Generazioni, promosso dalla Piattaforma delle resistenze contemporanee e sostenuto dall’Ufficio politiche giovanili della Provincia.

A chiudere la festa il tradizionale e apprezzatissimo gioco della pentolaccia, che ha riunito oltre cinquanta bambini nello sforzo di rompere il vaso pieno di caramelle e regali. Alla fine dunque un bel pomeriggio riscaldato dal sole di ottobre, dal lavoro di tanti volontari e dalla certezza che anche con queste manifestazioni si supera l’insicurezza e la comunità cresce.













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