In dodici mesi 180 i rapaci feriti accolti a Tirolo

Tirolo. Arrivano a sfiorare il numero di 180 gli esemplari di volatili accolti lo scorso anno dal Centro di recupero avifauna di castel Tirolo. Il censimento del 2018 mostra anche una buona...



Tirolo. Arrivano a sfiorare il numero di 180 gli esemplari di volatili accolti lo scorso anno dal Centro di recupero avifauna di castel Tirolo. Il censimento del 2018 mostra anche una buona percentuale – oltre la metà – di uccelli reintegrati nei rispettivi habitat naturali dopo essere stati curati dal personale della struttura.

Il centro di recupero avifauna fu fondato da Willy Campei a villa Ottone, in valle Aurina, nel 1989. Il centro è situato dal 1998 nei pressi di castel Tirolo, con vista panoramica sulle colline al di sopra del Burgraviato. L’area offre le migliori condizioni climatiche e logistiche per la cura e per il rifugio dei rapaci feriti, in difficoltà, indifesi o addirittura malati, fino a rendere gli esemplari nuovamente indipendenti.

Secondo le statistiche recentemente elaborate dal personale, nel 2018 sono stati accolti 179 uccelli, di cui 5 sono ancora presenti nel centro, 73 sono morti e 101 sono stati liberati e reintegrati nel loro habitat naturale, dopo che è stato prestato loro l’aiuto sufficiente per far si che essi siano nuovamente in grado di vivere in autonomia. Per i rapaci meno fortunati, che non sono in condizioni di poter vivere in libertà, il centro offre loro una nuova “casa” dove poter vivere al meglio. Dopo trent’anni di attività, si può dire che oltre il 60% dei pazienti è rilasciato in natura; infatti a livello europeo, dei 3618 uccelli che nel corso di questi anni vi sono stati ospitati più di 2400 sono stati rilasciati, liberi di vivere nel loro habitat naturale.

I responsabili dell’associazione, Florian Gamper e Willy Campei, fanno sapere che ritengono importanti la prevenzione e l’informazione, e per questa ragione invitano la popolazione a informarsi e a collaborare. Spesso, dicono, le costruzioni di linee elettriche o altre strutture possono essere pericolose per i rapaci che vengono rilasciati in natura. Inoltre i due responsabili ribadiscono che attraverso una corretta prevenzione si posso evitare incidenti. N.C.













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