l'intervista

La 22enne meranese che studia per aiutare i bambini “invisibili” 

Il personaggio. Ama i viaggi, parla 5 lingue ed è a Montreal a studiare diritto internazionale



MERANO. La passione per il diritto gliela ha trasmessa il padre Walter Andriolo, avvocato meranese e storico dirigente dell’HC Merano. Cinque le lingue che a soli 22 anni Valentina Andriolo mastica, un sorriso contagioso, valigia sempre in mano e disponibile ad aiutare gli altri. Studentessa in Giurisprudenza a Trento, Valentina sta svolgendo un periodo di studio alla MC Gill University di Montreal, in altre parole, la Mecca per gli studi in diritto internazionale. «Vorrei occuparmi dei “bambini invisibili”, principalmente in Africa: non hanno alcuna registrazione all’anagrafe, sono “invisibili”. Per loro, nessun diritto, con tutto quello che ciò comporta». Come regalo per il suo 18esimo compleanno, ai genitori la meranese aveva chiesto non uno smartphone ma una esperienza di volontariato in Africa!

Come si arriva a nemmeno 20 anni ad innamorarsi del diritto internazionale comparato?

Chiaramente la passione per il diritto è nata in casa, poi però ho iniziato il mio percorso, prima al Carducci di Bolzano, quindi viaggiando molto, altra mia passione. Ora sto studiando diritto internazionale comparato in Canada.

Quante lingue parla?

Cinque, necessarie per chi vuole avvicinarsi in modo professionale al diritto internazionale comparato. Per fortuna mi viene facile studiare le lingue che utilizzo quando viaggio. Anche quella del viaggio è una passione stimolata dalla famiglia.

Dal Carducci al Canada passando per?

Dal Carducci, ma con un quarto anno passato a New Milton, in Inghilterra. Poi una esperienza di volontariato in Madagascar con l’associazione Juvenes, quindi, mi sono iscritta a Legge a Trento, ho fatto l’Erasmus a Passau, in Germania, dove ho conseguito un certificato in European Comparative International Law e ora sono al quinto e ultimo anno di università. Attualmente sto passando un semestre a Montreal, alla Mc Gill University, fra le più prestigiose istituzioni universitarie per il diritto internazionale comparato. Mi sta dando un sacco di opportunità.

Ci faccia un esempio, per capire il “mood” dello studente all'estero.

Incontri con persone che ti aprono finestre sul mondo che a me piace visitare. Ad esempio, ho conosciuto il nuovo giudice della Corte suprema canadese. Detto così, forse non dice molto, ma se aggiungo che stiamo parlando della prima donna indigena ad entrare in carica, allora ecco che si apre una finestra. La abbiamo incontrata ad Ottawa, assieme ad altri parlamentari, poi abbiamo conosciuto Silvia Costantini, console generale italiana in Canada.

A 17 anni ha trascorso un intero anno in un piccolo paese inglese: ce lo racconta?

Sono sempre stata molto indipendente ma quell’anno all’estero mi ha formato un sacco. Ospitata in una famiglia, lontana da tutti, un paese piccolo e non Londra. Allora ho iniziato a fare volontariato in un negozio accanto a persone anziane. Anche da sola ho visitato il Regno Unito e oggi appena ho un momento libero, viaggio. In Inghilterra ho anche imparato a fotografare i paesaggi, studiato biologia e tanto altro.

Poi, il Madagascar.

Come regalo per la maggiore età ho chiesto un viaggio come volontaria in Africa, in Madagascar. Amo i bambini, a Tulear ce ne erano 400 da gestire. La parte povera dell'isola dove non ci sono quei paesaggi paradisiaci delle pubblicità. Quella esperienza mi ha cambiata: ho capito che devo fare questo nella vita. In quei posti non hanno il senso del tempo, in definitiva non hanno niente ma sono felici e amano il loro territorio. Vorrebbero viaggiare ma per tornare indietro, poi, ovviamente, ci sono la corruzione e bambine violentate.

Quindi, per aiutarli serve anche specializzarsi dal punto di vista giuridico?

Quello che sto facendo, parallelamente al volontariato. Trento è l'unica facoltà in Italia ad offrire diritto transnazionale. Mi sto candidando per svolgere un progetto di tesi in Africa proprio sul diritto dei bambini invisibili, ovvero la problematica causata dalla mancanza di un certificato di nascita. Questi invisibili a livello legale non sono titolari di diritti, se non possono provare l’età anche il lavoro minorile non esiste. Ci sono convenzioni internazionali che garantirebbero loro dei diritti, ma in assenza di un certificato di nascita tutto è tremendamente più complicato.

E la MC Gill sarà il suo trampolino di lancio?

In Canada sto facendo gli ultimi esami per la laurea, e un seminario sui diritti umani che mi aiuterà per la tesi. Sto acquisendo esperienze da altri studenti che hanno passato del tempo in Africa. Per il prossimo settembre conto di laurearmi. Poi, vorrei svolgere un tirocinio in Etiopia, dove ci sono maggiori problemi nella registrazione dei bambini.

In Canada vive il bilinguismo anglo-francese. Trova delle differenze con il nostro?

Qui ci sono studenti provenienti da tutto il mondo. Montreal è una città molto europea, praticamente tutti switchano da una lingua all'altra. Hanno imparato e capito che nella comunicazione, il cambiamento da una lingua all'altra non va vissuto come sfida perenne. J.M.













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