Lavoratori Solland, la Uil a muso duro «Trattati male»

Merano. «I dipendenti ex Solland? Possiamo dire con tutta tranquillità che sono stati trattati male». Francesco Mongioì, segretario Formazione e sicurezza della UilTec altoatesina, commenta con...



Merano. «I dipendenti ex Solland? Possiamo dire con tutta tranquillità che sono stati trattati male». Francesco Mongioì, segretario Formazione e sicurezza della UilTec altoatesina, commenta con desolazione le notizie emerse un mese fa nel corso di un’intervista all’Alto Adige del presidente di Eco Center spa Guglielmo Concer e riprese martedì dall’amministrazione comunale. Dei 36 ancora al lavoro nello stabilimento, sette saranno assunti direttamente da Eco Center spa, dodici andranno in pensione entro la fine dell’anno e per due o tre si sta cercando una soluzione.

«Il ricollocamento – così Mongioì – non è stato privo di sacrifici perché ai lavoratori è stato tolto un pezzo della loro storia professionale. Hanno dovuto rinunciare a quello che era stato un gioiello di attività per le caratteristiche tecniche che aveva la Solland. Purtroppo il ricollocamento è avvenuto con un grande sacrificio dei dipendenti, molti dei quali sono stati costretti a subire un trattamento tale che hanno dovuto rinunciare a quasi il 50 per cento di quello che percepivano fino a quando la fabbrica di Sinigo era a pieno regime produttivo. Chi ha trovato un nuovo posto di lavoro da solo può dirsi fortunato. Per gli altri il discorso è molto complicato. Direi quasi avvilente, perché finirà per essere una soluzione difficile da accettare per il sacrificio economico che comporterà oltre a quello morale perché non si è riusciti a preservare una fabbrica che era all’avanguardia». E.D.













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