Parcheggio e cisterna, Sinigo alza la voce 

I problemi della frazione. Nubi di polvere e buche al posteggio del dopolavoro In via Fermi una bomba ecologica con ratti e zanzare: «Il Comune sa, ma non interviene»


Jimmy Milanese


Merano. Ancora una volta, si alza la voce dei cittadini residenti a Sinigo che chiedono maggiore attenzione da parte dall'amministrazione comunale, accusata di uno scarso interesse nei confronti del decoro urbano della frazione. Tra questi, prende la parola Valerio Dalla Torre, titolare del bar ristorante al Dopolavoro. «Credo che Sinigo venga trascurata dall’amministrazione pubblica e per spiegarlo vorrei portare ad esempio due problemi che i residenti ben conoscono, così come sono conosciute in Comune che tuttavia le lascia irrisolte. Il primo tema riguarda l'annosa questione della copertura del parcheggio di fronte al Dopolavoro, il secondo una cisterna in disuso in via Fermi.

Il parcheggio.

Il parcheggio del Dlf con fondo in terra e sassi può ospitare una trentina di macchine ma proprio per via del lavorio degli pneumatici dei mezzi ormai è completamente ricoperto da un terriccio fine e bianco che ad ogni passaggio forma delle fastidiose nuvole di polvere. «Con l'arrivo dell'estate, il problema che abbiamo tutto l'anno aumenta, perché tra caldo e nuvole di polvere che sporcano auto e vestiti, parcheggiare qui diventa un'impresa fastidiosa. Senza dimenticare che il posteggio non serve solo il dopolavoro ma anche i componenti delle squadre che fanno allenamento al campo da calcio», sottolinea Dalla Torre. La richiesta è semplice: l'asfaltatura del piazzale che, tra l'altro, ad ogni pioggia appena abbondante si riempie di buche e pozzanghere. «Quando si formano degli avvallamenti e chiamiamo il Comune, semplicemente arrivano e tappano i buchi, ma il problema rimane tutto lì e alla fine quella polvere la respiriamo noi».

La cisterna.

Per quanto riguarda la seconda questione basta spostarsi di pochi metri, verso la fine di via Fermi. «Invito l'amministrazione a percorrere via Fermi fino all'altezza degli orti, poco dopo il parco giochi, perché a quel punto credo che non avrei bisogno di dire altro». Infatti, proprio a ridosso degli orti coltivati dagli abitanti di Sinigo, delimitato da una rete metallica, fa “bella” mostra di sé una cisterna interrata e apparentemente non più utilizzata, tanto da essere stata transennata. Alla struttura si può accedere dagli orti attraverso un cancello privo di un sistema di chiusura. E la presenza della cisterna è suggerita dal tanfo nauseabondo che fa da cornice allo steccato. Evidente la presenza di acqua stagnante nel sottosuolo, indicata da alcuni sifoni che emergono dal terreno infestato da zanzare e topi, come spiegano gli abitanti del posto. Un luogo sicuramente poco sicuro, anche perché l'accesso è aperto. Inoltre il terreno dà segni di cedimento in diversi punti e sono numerosi bambini che giocano nelle vicinanze. «Dalla cisterna escono odori di tutti i tipi, ma anche ratti, zanzare, perché è ovvio che ad ogni pioggia lì sotto si accumuli acqua che poi rimane stagnante», racconta Dalla Torre. «Abbiamo chiesto al Comune come intendesse comportarsi con quella cisterna abbandonata e la risposta è stata una vaga promessa di costruirci un parcheggio. Una soluzione gradita agli abitanti, ma per ora la promessa è rimasta solo a parole e nel frattempo con l'arrivo dell'estate la situazione igienica esplode, come ogni anno».

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