Solland, l’ira dei lavoratori «Rösch, basta terrorismo» 

La fabbrica di Sinigo. Il personale contesta lo scetticismo dei sindaci del Burgraviato «La sicurezza è sempre stata garantita e gli organi di controllo continueranno le verifiche»


Simone Facchini


Merano. Già le uscite individuali del sindaco Paul Rösch, ancora con le aste giudiziarie in corso, erano state da più parti definite scomposte. La presa di posizione ufficiale diffusa l’altroieri dal comprensorio Burgraviato, nella quale i sindaci dei dintorni si accodano al primo cittadino di Merano distillando preoccupazione sulla sicurezza dello stabilimento dopo l’assegnazione a una multinazionale del Qatar, fa scattare la reazione dei lavoratori della fabbrica di Sinigo. Che manifestano la loro rabbia: «Basta terrorismo».

Standard garantiti.

“Solland Silicon: il coraggio di non avere paura”. Così si intitola la nota del personale della Solland in replica alle preoccupazioni espresse congiuntamente dai sindaci del Burgraviato. I lavoratori «invitano i sindaci del comprensorio e i loro esperti della sicurezza che li consigliano nelle loro esternazioni a visitare il sito industriale e a constatare quelli che chiamano “standard di sicurezza” e i sistemi attivi di gestione degli impianti che ne garantiscono i livelli di sicurezza».

La replica del personale va poi al cuore della questione: «Viste le esternazioni recenti risulta infatti chiaro che si parla di cose che non si conoscono e la paura dell’ignoto può e deve essere superata solamente tramite la conoscenza. I lavoratori ricordano agli amministratori locali che i livelli di sicurezza attuali, verificati dagli organi di controllo provinciali, sono quelli che in passato hanno garantito la sicurezza della popolazione. L’ente pubblico ha svolto in questi ultimi anni un ruolo attivo nel mantenere operativi tali sistemi senza alterarne l’efficienza né in positivo né in negativo. Quello che era un impianto sicuro in passato è rimasto un impianto sicuro. Riteniamo che gli organi di controllo provinciali continueranno a svolgere la loro attività di verifica come sempre fatto in passato, vigilando sull’operato del nuovo gestore del sito e consentendo così alle persone attualmente impiegate e al centinaio di ulteriori lavoratori del Burgraviato che opereranno all’interno del sito di diffondere la loro sensazione di sicurezza nell’operare all’interno di un’azienda ad alta tecnologia operante in un ambito quale quello dell’energia rinnovabile che è destinato a migliorare non solo il Burgraviato, ma l’ambiente globale».

L’intervento della Civica.

Sulla vicenda è intervenuta anche la Civica per Merano, da sempre in controcanto rispetto alle dichiarazioni del sindaco. «Anche noi riteniamo che sia importantissimo pensare alla sicurezza dei nostri cittadini, e in parte comprendiamo quindi le preoccupazioni dei sindaci legate alla ripartenza della produzione dell’impianto della Solland Silicon. Tuttavia ricordiamo anche che negli ultimi decenni l’azienda si è sempre contraddistinta per la grande professionalità dei lavoratori nel garantire la massima sicurezza dell’impianto, e confidiamo pertanto che alla ripartenza della produzione il tema della sicurezza possa essere correttamente gestito, come è sempre stato fatto. Senza dimenticare che di certo i nuovi investitori non potranno peraltro sottrarsi alle rigide norme previste per questo settore. E valutando peraltro che questo non è l’unico impianto produttivo nel settore della chimica all’interno dell’abitato della nostra città (il riferimento è alla Torggler, ndr), noi, come consideriamo sia gestito in sicurezza l’altro impianto, altrettanto crediamo che possa essere considerato sicuro anche questo».













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