Terme più grandi e moderne Investimento da 7,8 milioni 

L’intervento. Quasi duemila metri quadrati di nuove superfici fra aree relax e ampliamento della zona saune Ieri l’inaugurazione. Il presidente Cappello: «Sin dalla nascita questa struttura ha dato alla città un impulso di ottimismo»


Simone Facchini


Merano. L’intervento più significativo all’indomani della loro ricostruzione, ultimata nel 2005, è realtà. Con una cerimonia che ha radunato l’establishment locale, ieri è stato tagliato il nastro delle nuove aree delle Terme. Quasi duemila metri quadrati in più, fra ampliamento e rinnovo della zona saune, superfici destinate al relax e quattro lussuose suite. Un anno di lavori per un investimento da 7,8 milioni di euro, in parte utilizzati per ammodernamenti dell’intera struttura.

Con Comune e Provincia.

«Due milioni e mezzo dal Comune e un milione dalla Provincia, sotto forma di aumento di capitale. Il resto attraverso risorse proprie della società», ha spiegato il presidente Andreas Cappello, festeggiatissimo anche dai dipendenti e alla guida della inhouse pubblica da dodici anni. Somme alle quali, al netto di quanto realizzato con il loro utilizzo, gli amministratori hanno voluto dare significato. Per il Comune hanno parlato il sindaco Paul Rösch e gli assessori Gabriela Strohmer (turismo) e Nerio Zaccaria (patrimonio). C’era chi aveva storto il naso per lo sforzo chiesto alle casse municipali. Ma la volontà «era di dare un segnale forte di appoggio alle Terme, impianto fondamentale per Merano. Come traino turistico e come offerta per i residenti, per l’indotto economico e occupazionale. E un’amministrazione ha il dovere di accompagnare lo sviluppo economico e della città». Sono 110 i dipendenti. Secondo uno studio del 2015 dall’economista Friedrich Schneider le Terme avevano prodotto un “effetto Pil” di 404 milioni di euro.

Spazi e qualità.

«Una società pubblica che non si ferma mai. Per me è questo il più bel complimento a noi rivolto da un giornalista a Milano, in occasione della presentazione dell’ampliamento». Adelheid Stifter dirige la struttura sin dalla posa della prima pietra. Quando era stata pensata per 350 mila visitatori l’anno, mentre ora si viaggia sulle 400 mila presenze. «Un intervento necessario per ricavare spazi, ma sempre in un’ottica di qualità».

L’impatto della struttura.

A rappresentare la Provincia, in vece dell’assessore Arnold Schuler, c’era Klaus Unterweger, direttore del dipartimento del turismo che ha evidenziato il ruolo di “aggregatore” svolto delle Terme, «capace di fare rete con l’hotellerie locale», a partire dai “vicini di casa”, l’Hotel Terme Merano (ieri c’era anche Michl Ebner, a capo del gruppo Athesia, contitolare dell’albergo). Inoltre, «ciò che piace ai residenti piace ai turisti». Un mantra ripetuto più volte nel corso degli interventi.

I turisti, già. «Sono cresciuti del 30% da quando le Terme sono state ricostruite, 14 anni fa - ha chiosato Cappello - e penso che questa struttura abbia fornito il suo importante contributo. Attirando una clientela più giovane. Senza dimenticare l’impatto di questo progetto sul piano urbanistico: non sarebbe più immaginabile vedere le auto viaggiare davanti alla piazza e lungo il viale. Queste Terme sono state per la città un impulso di ottimismo».













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