Val Senales, le pecore sull’Arca di Slow Food

Senales. Si celebrerà anche a tavola, dal 6 al 29 settembre, l’antico rito della transumanza delle pecore sul ghiacciaio della Val Senales. Un appuntamento che quest’anno acquista un sapore del tutto...



Senales. Si celebrerà anche a tavola, dal 6 al 29 settembre, l’antico rito della transumanza delle pecore sul ghiacciaio della Val Senales. Un appuntamento che quest’anno acquista un sapore del tutto speciale, come è stato spiegato nel corso della presentazione della manifestazione dalla responsabile Nordest dell’associazione Slow Food: da poche settimane, infatti, la razza “pecora della Val Senales” e l’antichissimo viaggio che due volte l’anno le greggi di pecore intraprendono per raggiungere i pascoli dell’Ötztal in tarda primavera, e il rientro attraverso le nevi eterne del ghiacciaio a settembre, sono entrati a far parte dell’Arca del Gusto di Slow Food.

L’Arca del Gusto è la bibbia della biodiversità e raccoglie otre 5 mila specialità agroalimentari di tutto il mondo. Prodotti che appartengono alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta. «Un patrimonio straordinario di frutta, verdura, razze animali, formaggi, pani, dolci, salumi: l’Arca del Gusto segnala l’esistenza di questi prodotti e denuncia il rischio che possano scomparire – ha raccontato Fabiana Brandino alla presenza delle autorità e dello scalatore Reinhold Messner, che proprio all’inizio della valle ha il suo regno a Castel Juval - la biodiversità agroalimentare e l’agricoltura familiare e di piccola scala sono in pericolo infatti in tutto il mondo, a causa dell’industrializzazione dell’agricoltura, dell’erosione genetica, della trasformazione degli stili alimentari, dei cambiamenti climatici, dell’abbandono delle aree rurali, delle migrazioni e dei conflitti». «L’Arca - ha proseguito il presidente di Slow Food Alto Adige, Angelo Carrillo - invita tutti a fare qualcosa: a volte serve riscoprire questi prodotti, riportarli sulle tavole, a volte serve raccontarli e sostenere i produttori, e questo è il caso quasi esemplare della transumanza». In tavola, nei prossimi giorni, sarà infatti possibile assaggiare molti piatti della particolare tradizione gastronomica della Val Senales, legata all’allevamento ovino, ma non solo. Arrosto di agnello con le patate. Pecora stufata. I buonissimi tortelli ripieni di carne di agnello. Gli gnocchi al ragù con le erbe, e anche l’antica “pasta della Val Senales”, probabile eredità dei monaci certosini che qui si ritirarono in convento nei secoli scorsi, preparata ad esempio dall’osteria Oberraidlhof, come una volta, con un impasto di segale e ricotta, e poi cotta e conditi.

Momento clou delle settimane gastronomiche sarà però lo spettacolare rientro delle pecore il 14 e il 15 settembre lungo un percorso di 44 chilometri attraverso gioghi, sentieri e nevi eterne (purtroppo sempre meno), rinnovando una tradizione tanto antica quanto orgogliosa, risalente forse addirittura al periodo dell’uomo del Similaun, ritrovato quasi intatto proprio sul sentiero delle pecore della Val Senales.













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