Anche i Suoni delle Dolomiti devono alzare bandiera bianca

Trento. Non ci sarà l’edizione 2020 dei Suoni delle Dolomiti. La decisione è stata annunciata di comune accordo fra i partner coinvolti nell’organizzazione della rassegna che come da tradizione...



Trento. Non ci sarà l’edizione 2020 dei Suoni delle Dolomiti. La decisione è stata annunciata di comune accordo fra i partner coinvolti nell’organizzazione della rassegna che come da tradizione consolidata porta la musica in quota sulle cime delle Dolomiti trentine. E’ dunque rinviato al 2021 l’invito alla rassegna che da anni porta i più grandi nomi della musica classica, jazz ed anche pop, italiani ed internazionali nei scenari più suggestivi delle nostre montagne, una rassegna che ha fatto conoscere al mondo le bellezze naturali delle Dolomiti sulle note della musica. “Garantire le necessarie condizioni di sicurezza e i distanziamenti richiesti-recita la nota stampa profusa da Trentino Marketing, ente provinciale capofila dei Suoni delle Dolomiti- avrebbe richiesto di penalizzare l’identità stessa del festival, un’esperienza di condivisione per sua natura”. L’annuncio arriva quindi dopo aver cercato fino all’ultimo di salvare uno degli appuntamenti più attesi da parte del pubblico appassionato di musica e anche di montagna. Tuttavia pur cercando di garantire il regolare svolgimento dei Suoni delle Dolomiti, si è dovuto dare forfait. “Ora – continua la nota stampa - con grande senso di responsabilità, al termine di un lungo percorso di verifiche e di confronti con i partner e le APT di ambito con cui viene organizzato e promosso il Festival, dobbiamo purtroppo prendere atto che non esistono le condizioni per evitare eventuali rischi senza snaturare le peculiarità di questo festival unico nel suo genere. L’edizione numero XXVI de I Suoni delle Dolomiti viene pertanto rinviata all’estate 2021”. A sottolineare le parole anche l’affermazione di Maurizio Rossini, Ceo di Trentino Marketing: «Abbiamo sperato fino all’ultimo di riuscire a trovare una soluzione per garantire lo svolgimento del festival. Abbiamo però dovuto arrenderci di fronte al fatto che non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza e il distanziamento richiesti, rispettando al tempo stesso l’identità di una manifestazione che ha come valore aggiunto proprio la condivisione di un’esperienza emozionale nella natura e tra le Dolomiti e in particolare il rapporto umano dato dalla vicinanza del pubblico con gli artisti».K.C.













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