Letteratura/A La Villa 

Con l’autore Vitali l’incubo in giallo

La villa in badia. Nuovo appuntamento, oggi nel tardo pomeriggio, per gli appuntamenti letterari estivi, rassegne che ormai da diversi anni caratterizzano l’offerta turistica di molte vallate, a...



La villa in badia. Nuovo appuntamento, oggi nel tardo pomeriggio, per gli appuntamenti letterari estivi, rassegne che ormai da diversi anni caratterizzano l’offerta turistica di molte vallate, a partire evidentemente da quelle nostre, altoatesine, e poi di molte altre zone montane, dal Trentino al vicino Bellunese, con Cortina d’Ampezzo in testa. Ma pariliamo ovviamente di noi, del territorio dell’Alto Adige, e in particolare della rassegna «Un libro un rifugio», sottotitolo “Incontri con l’autore”, in Alta Badia. Nella sala delle manifestazioni di La Villa, a ingresso libero, oggi con inizio alle ore 17.30 l’incontro è con lo scrittore Andrea Vitali, il quale a colloquio con il magistrato altoatesino Guido Rispoli parlerà del suo libro dal titolo «Documenti, prego», edito da Einaudi.

Si tratta di un giallo-noir molto coinvolgente, che rimanda a un’esperienza provata da tutti: quella di fare un sogno, angoscioso, quasi un incubo, svegliandosi poi e dopo un attimo di smarrimento rendendosi conto che, per fortuna, era solo un sogno. Nel libro di Vitali, l’esistenza di un uomo qualunque viene trasformata in un incubo indecifrabile. Una realtà, o un delirio, che il lettore vive assieme al protagonista, appunto totalmente coinvolto nella storia, mentre davanti ai suoi occhi sfilano personaggi formidabili, comici e drammatici, che Vitali tratteggia con maestria unica. Conservando, anche nei momenti più oscuri, il suo sguardo accogliente nei confronti dell’estrema vulnerabilità della specie umana.

È notte. Su un’autostrada del Nord Italia industriale corre una macchina con a bordo tre funzionari di una ditta commerciale. Tornano a casa da un viaggio di lavoro, sono stanchi, dunque non c’è nulla di strano nel fatto che decidano di fermarsi in un autogrill per bere un caffè e comprare le sigarette; una breve sosta prima dell’ultimo sforzo e per allontanare rischiosi colpi di sonno. Ma in quella stazione di servizio, sotto gli occhi indifferenti dei camionisti assonnati e delle ragazze del bar, il destino aspetta uno di loro. Una leggerezza e una banale dimenticanza lo faranno precipitare nelle maglie di un meccanismo giudiziario impeccabile nella forma, efficiente nei metodi, implacabile nelle conseguenze.

Un particolare, questo, che rende quanto mai appropriato il dialogo, in questo appuntamento, con un magistrato, come Guido Rispoli.

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