Domani a Greis la “Cindarella” firmata da Chiara Tanesini

Bolzano. Pare che la favola di Cenerentola sia nata nell’antico Egitto. Poi è arrivata in occidente. I fratelli Grimm l’hanno riscritta, Disney l’ha portata al successo planetario negli anni...



Bolzano. Pare che la favola di Cenerentola sia nata nell’antico Egitto. Poi è arrivata in occidente. I fratelli Grimm l’hanno riscritta, Disney l’ha portata al successo planetario negli anni Cinquanta, Prokofiev ne ha fatto un balletto. Nonostante fosse detestata dalle giovani femministe negli anni Sessanta, il suo fascino è arrivato integro fino ai giorni nostro. Tanto che anche Chiara Tanesini ha costruito, coreografato e diretto un intero balletto intorno alla figura commovente e romantica della giovane orfana vessata da sorellastre e matrigne. La sua “Cinderella” va in scena il 17 aprile alle ore 20 al Teatro di Gries di Bolzano. Sul palco ci sono i 44 giovanissimi danzatori dello Junior Ballet Bozen, della sezione danza di Tandance SSV. Nel ruolo di Cinderella c’è Veronica Bellenzier, il Principe è Ernesto Cunietti, la Fata madrina Beatrice Cuccia, le sorellastre sono Kejra Rizzo, Anna Ruzzu, la matrigna Liv List e il Gran visir Duccio Cunietti. Chiediamo a Chiara Tanesini come sarà questa sua personale versione dell’immortale favola. «È un allestimento completamente diverso, perchè è mio e costruito sui miei danzatori. Il mio principe porta i rasta... Hanno tra i 10 e i 19 anni, ma sono bravissimi, quindi ho fatto per loro le coreografie che avrei fatto per dei professionisti».

A cosa si è ispirata?

Soprattutto al film di Walt Disney, ma anche al balletto di Prokofiev e al film di Pina Bausch. La colonna sonora va da Adriano Celentano, con cui si apre lo spettacolo a “I sogni son desideri”, alla musica originale del film di Disney e naturalmente anche dei brani d Porkofiev.

E i costumi?

Li ho disegnati io e sono coloratissimi e divertenti.

Nella sua sezione ha 44 allievi. Come sta la danza qui da noi?

La richiesta di danza è altissima, solo a Bolzano ci sono 18 scuole. Peccato che alle autorità interessi solo la musica e non la danza. Come se non fossero strettamente connesse e oltretutto entrambe, musica e danza, non hanno barriere linguistiche, perchè i passi sono tutti in francese. I nostri ragazzi che vogliono intraprendere la carriera del danzatore devono andare via perchè qui non hanno la possibilità di progredire...D.M.













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