Gentile direttore Faustini, vorremmo qui ricordare don Salvatore Tonini, nostro caro amico, fratello e Padre Spirituale. Lo facciamo ricordando le giornate trascorse insieme, tra amici.

Entrato nel ristorante, passando vicino al pizzaiolo gli dice : «Sai come devi fare una pizza senza fare fatica? Falla con amore ». E gli ha regalato un bel sorriso. Questa la sua normalità.

«E come fare una pizza già ottima, ancora più buona? Con uno speciale ingrediente: l'amore, e se questo amore è per Gesù , che ha detto “qualunque cosa fate al più piccolo di questi miei fratelli, la fate a me” pensa quante occasioni che hai, a fare le tue buone pizze !». E a noi, amici suoi, diceva che ogni volta che entrava in una pizzeria, salutava il pizzaiolo, e così quando usciva sempre lo ringraziava.

Nell'occasione di una recente presentazione tra amici nuovi, Don Salvatore aveva attribuito a sé quanto aveva detto Papa Francesco di se stesso in una intervista: «Sono un peccatore che si sente molto amato da Dio» . E proseguendo nella amichevole conversazione, Don Salvatore ci aveva raccontato la storiella dell'asinello di Gesù, per dirci di come sperava di non essere diventato come quell'asinello, alla sua vetusta età e con 50 e più anni di sacerdozio.

La storiella racconta dell'asinello che ha portato in groppa Gesù il giorno della sua entrata in Gerusalemme in mezzo alla gente osannante al Figlio di Davide. L'asinello chinava il capo rispondendo educatamente alla gente in festa sentendo attribuite a sé le tante ovazioni di giubilo: «Grazie, grazie, quale grande onore mi tributate, ne sono fiero. Lo so di essere bravo e vedete tutti come faccio bene il mio lavoro, ma che brava gente che siete voi che mi onorate e mettete perfino i vostri mantelli sotto i miei zoccoli. Grazie, mi sento onorato, grazie ...». Con storielle e parabole come questa ci ha riscaldati al fuoco dell'amore di Dio.

(Vittorio e Cynthia Castellan, sposati da Don Salvatore il giorno 8 aprile di 40 anni fa)