Due libri per celebrare l’evento 

La novità. Saranno tra poco nelle librerie Si lavora anche ad un archivio transmediale


Marzio Terrani


Bolzano. Dalla fine di novembre del 1950 ad oggi, lo Stabile ha creato e prodotto più di 270 spettacoli e ne ha portati in scena decine di migliaia. Da sottolineare che lo Stabile di Bolzano si è caratterizzato come centro produttivo che accoglie e commissiona testi sostenendo la nuova drammaturgia e le riletture dei classici, che alimenta il dialogo tra professionalità locali e internazionali, un teatro capace di assumersi il rischio culturale di scommettere su spettacoli innovativi che intreccino linguaggi differenti. L’anniversario dei 70 anni è coinciso con un periodo assolutamente inedito che ha comportato l’interruzione degli spettacoli dal vivo. In un momento in cui la pandemia sta mettendo in discussione molte delle peculiarità che compongono il nostro quotidiano, il Teatro Stabile di Bolzano di Walter Zambaldi si è mosso con intelligenza per mantenere la rotta tracciata dal suo statuto che come principale finalità dell’Ente prevede il “sostegno e diffusione del teatro”. Un intento che ha perseguito anche con una certa dose di coraggio grazie alla collaborazione e al sostegno dei suoi soci fondatori. Ha organizzato le prove e costruito le tournée delle nuove produzioni destinate a comporre la stagione 2020/2021: “Romeo e Giulietta. Una canzone d’amore” della compagnia Babilonia Teatri con Ugo Pagliai e Paola Gassman”, “Peachum. Un’opera da tre soldi” di Fausto Paravidino con Rocco Papaleo, “Eichmann” di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, e “Amleto. Principe di…” di e con Paolo Rossi. Ha ripensato il progetto itinerante per celebrare l’importante anniversario trasformandolo in “Microteatro on the Road”, un tour provinciale che a settembre e ottobre ha portato una compagnia di attori e musicisti nelle principali piazze del capoluogo, di Merano e di Bressanone. Ha ideato il progetto “Spettacoli Tascabili per le Scuole” per mantenere attivi gli artisti locali durante il periodo di clausura totale di marzo e aprile coinvolgendoli nell’ideazione di produzioni teatrali destinate ad essere presentate nelle aule scolastiche. L’iniziativa che ha ricevuto 688 richieste da parte degli istituti scolastici, è stata temporaneamente rimodellata per essere fruita a distanza, grazie alle registrazioni degli spettacoli. Continua a lavorare ai progetti speciali dedicati ai 70 anni, come la catalogazione e la digitalizzazione del materiale documentario e fotografico custodito nell’archivio storico ai fini della predisposizione di un archivio digitale che renda accessibile in maniera gratuita e libera il patrimonio di memoria dell’ente. Un lavoro imponente volto alla creazione di un progetto transmediale che si ispira ai grandi teatri europei. Sono in fase di completamento due pubblicazioni differenti: una relativa alla sua storia artistica e ai suoi spettacoli intitolata “Teatro Stabile 70. La storia, gli spettacoli” curata da Massimo Bertoldi con un contributo di Marco Bernardi per Mondadori Electa, e la seconda dedicata all’impatto sociale delle sue attività sul territorio. La pubblicazione curata da Ilaria Riccioni, docente alla Libera Università di Bolzano, si intitola “Teatro e società” ed è edita da Carocci.

Il Teatro Stabile di Bolzano è stato inoltre il primo in Italia a riaprire le porte al pubblico, il 4 giugno scorso per accogliere nuovamente i bolzanini nelle sale teatrali.

Nel corso di questo nuovo periodo di sospensione degli spettacoli, lo Stabile si sta dedicando a riprogettare, pianificare, ampliare e ricostruire la stagione per continuare a scommettere sul teatro come strumento di rinascita culturale, per eliminare le distanze con il suo pubblico, per ideare nuovi format di coinvolgimento, per rafforzare la sua vocazione sociale. Anche a sipario momentaneamente chiuso, insomma, il Tsb non smette di lavorare e di pensare al futuro in attesa di celebrare l’importante anniversario dei 70 anni assieme agli spettatori.













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