transart, oggi doppio appuntamento 

La torre dell’Alperia diventa un caleidoscopio “luciferino” 

BOLZANO. Il progresso tecnologico ha prodotto nel corso dei decenni un’infinità di apparecchiature tecnologiche divenute piuttosto velocemente obsolete ed inutili. In particolare l’avvento dell’era...



BOLZANO. Il progresso tecnologico ha prodotto nel corso dei decenni un’infinità di apparecchiature tecnologiche divenute piuttosto velocemente obsolete ed inutili. In particolare l’avvento dell’era digitale ha fatto cadere in disuso molta della tecnologia analogica degli anni ‘80. Strom, la performance dell’ensemble di Colonia hand werk, riporta sul palcoscenico di Transart alcuni di questi strumenti ed oggetti d’uso dimenticati liberando nuovamente il loro potenziale.

Oggi 22 settembre alle 20.30 presso l’Alperia Tower (Lungo Isarco Destro 25), andrà in scena questa ambiziosa performance archeologica ed analogica, studiata con la cura per il dettaglio e la pazienza che contraddistinguono hand werk. L’ensemble nato nel 2011 a Colonia si ricollega ad una tradizione “artigianale”, e applica concetti come il riciclo e la sostenibilità anche al mondo della musica. Il recupero di materiali e l’utilizzo di oggetti della quotidianità sono per loro programmatici. Nascono così performance che fondono l’elettronica con l’utilizzo di strumenti musicali, apparecchiature recuperate e oggetti trovati. I progetti di hand werk sono multidisciplinari, al confine con le arti performative, il teatro sperimentale e la musica contemporanea.

Tra i brani eseguiti all’Alperia Tower alcune vere e proprie bizzarrie come Table Talk, di Andreas Eduardo Frank, per due interpreti, un tavolo, trasduttore, commutatore e video, che “intavola” un dialogo interattivo con giochi di luci e suoni. Oppure Switches, di Sam Pluta, per violoncello amplificato e set di percussioni, che gioca con le sonorità della musica rock grazie all’uso di distorsori e suoni differenziali. Cathy Van Eck gioca invece con microfoni e amplificatori per creare suoni di feedback in Wings, una composizione che richiede tre performer per manovrare pannelli che interposti tra i microfoni e le casse controllano e modificano i suoni di feedback.

La seconda parte della serata è affidata invece a Luciferine, il set di Stefano Bernardi e Andrea Polato che trasformeranno letteralmente la torre dell’Alperia nel loro personale caleidoscopio. Al centro della performance la partitura della Wassermusik di Telemann che Bernardi rielabora restituendone una versione elettronica dal carattere frammentato, su cui si scatenano i suoni della batteria di Polato. Le luci della torre non si limiteranno a seguire in loop poche sequenze prefissate ma dialogheranno letteralmente con la musica portando la Wassermusik di Telemann ad un punto di ebollizione acustico-visiva.















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