Montenegro chiama Italia passando per Bolzano 

Arte. Veronesi, Melotti e Reggiani al centro dell’evento organizzato dall’Ambasciata italiana La mostra “Ode alla vita” riproposta a Cetjnie grazie alla Galleria Espace di Marangoni


Corinna Conci


Bolzano. L’intento di creare il gemellaggio Bolzano-Budva, Montenegro-Italia si è consolidato nella mostra “Ode alla vita”, evento organizzato all’Ambasciata italiana che si tiene ogni anno in Montenegro. Quest’ anno la città che ha ospitato l’ esposizione è stata Cetijnie. Città della reggia di Elena di Savoia, precedente capitale del Montenegro, è ricca di palazzi ministeriali e Ambasciate nonché sede della prestigiosa Accademia di Belli Arti dalla quale sono usciti artisti del calibro di Marina Abramovic. La mostra è stata inaugurata dall’ Ambasciatore d’ Italia in Montenegro Luca Zelioli e dal Ministro della Cultura montenegrino Aleksandar Bogdanović, alla presenza di importanti collezionisti nazionali.

«Dopo la prima esposizione “Veronesi & more” organizzata nell’ agosto del 2018 a Budva, il Vice-Ambasciatore italiano Rampini si dimostrò molto interessato, soprattutto al lavoro di Melotti - dichiara la collezionista e gallerista Virginia Germozzi, proprietaria delle opere - e mi invitò di riproporre la mostra nell’ ambito di “ode alla vita, manifestazione ormai nota in territorio montenegrino».

La collaborazione nasce dall’ interesse di Lucia Duraskovic, direttrice del Museo di arte moderna di Budva, alla collezione di astrattisti italiani di Virginia Germozzi che racconta: «Come socia sostenitrice dell’Associazione Street Archeology di Asja Zeck, sono andata a Budva in Montenegro, che insieme a diverse città dell'Italia ospita workshop di archeologia didattica dedicati ai bambini, ai giovani e adulti gestiti da questa associazione. In quest’ occasione di archeo-laboratorio proposto al museo archeologico ho conosciuto Lucia Duraskovic».

Da questo iniziale contatto culturale nasce la prima mostra grazie al sostegno di Pietro Marangoni della Galleria Espace di Bolzano, che si è riproposta nel corso di quest’anno: nel 2019 si sono compiuti i 140 anni di relazioni italo- montenegrine, occasione perfetta per consolidare un ponte culturale attraverso l’ arte. Per la mostra “Ode alla vita” è stato pubblicato un catalogo con una presentazione di Zelioli e un testo italiano e inglese dei galleristi Pietro Marangoni e Virginia Germozzi che presentano gli artisti Luigi Veronesi, Fausto Melotti e Mauro Reggiani nella loro completezza: dalla prima loro collettiva di arte astratta italiana che avvenne a Torino nel marzo del 1934 e riproposta nel ’36 alla Triennale di Milano insieme a Lucio Fontana, Osvaldo Licini e Atanasio Soldati, fino ad arrivare alla presenza di Veronesi a Bolzano. Si tratteggia così la figura di Veronesi come maestro nei campi della fotografia, della grafica, della scenografia, dei tessuti, dei gioielli. L’ artista frequentò spesso Bolzano, dove tenne seminari al Castel Mareccio e espose alla galleria Spatia creando xerigrefie, xilografie, acquaforti, una cartella di teatro e il libro d’artista “Un punto nero”. Insegnò Cromatologia all’ Accademia di Milano, come si evince dalle serigrafie nell’ ambito della ricerca sullo spartito cromatico: si tratta di un lavoro basato sulla traduzione della musica ( per esempio le opere di Bach, Stravinskij, Satie) in campiture di colore. Virginia Germozzi ha infine fatto una donazione alla galleria di arte moderna di Budva, costituita da diverse opere originali e grafiche che saranno fruibili al pubblico nell’agosto 2020, per proseguire un contatto vivo tra i due territori.













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