Musica contemporanea, oggi c’è “Lincoln Speech” 

Il Festival bolzanino. Al Conservatorio la prima assoluta del lavoro firmato da Luca Sticcotti «Questa rassegna è una delle rare occasioni per ascoltare questo genere di composizioni»


Daniela Mimmi


Bolzano. La musica va avanti, o per lo meno ci prova. E prosegue anche il Festival di Musica Contemporanea, tra il Museion e il Conservatorio di Bolzano, fino al 15 novembre. Giunto quest’anno alla quarantaseiesima edizione e diretto da Hubert Stuppner, il Festival coinvolge anche ogni anno i compositori e gli interpreti della nostra regione e ne diffonde opere e interpretazioni tra le più creative ed attuali. I programmi, in parte monografici, riguardano le formazioni di Trio con pianoforte e Quintetto di ottoni, nonché varie formazioni rare ed originali, composte ad hoc per eseguire le prime esecuzioni? in occasione del 250° compleanno di Friedrich Hölderlin. Come dice Stuppner, «Con questo nutrito programma di prime assolute, la musica contemporanea intende reagire all’attuale crisi è spargere ottimismo e fede nel futuro». Tra i compositori che stanno dando vita alla nuova edizione c’è anche Luca Sticcotti, presente con ben tre lavori: mercoledì 21 ottobre al Museion, l’Ensemble Windkraft ha suonato un arrangiamento per fiati del brano “Il bastimento”, scritto nel 2011, mentre le nuove composizioni arrivano oggi domenica 25 ottobre e mercoledì 28 ottobre. Oggi in un matinée al Conservatorio alle ore 11, è prevista la prima esecuzione assoluta del lavoro per quintetto d’ottoni intitolato “Lincoln Speech”, nell’ambito di una giornata intitolata “Ottoni contro la guerra”, e quindi l’esecuzione della composizione per due percussionisti (Christian Miglioranza e Manfred Gampenrieder) intitolata “Bruno’s Run”, al Museion mercoledì 28 ottobre, alle ore 20. Nato a Brunico e residente a Bolzano, Luca Sticcotti è giornalista professionista e collaboratore e consulente per la sede Rai di Bolzano. Ha fatto parte della Consulta Culturale in lingua italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, curando la redazione dell’annuario Scripta Manent, ed è stato responsabile artistico di Laives Jazz Festival. Da sempre attivo come autore di musiche originali in ambito jazz e nelle colonne sonore soprattutto radiofoniche, dal 2004 Luca Sticcotti ha scritto musica da camera su commissione per Conductus Ensemble, Amarida Ensemble, Festival regionale di Musica Sacra, Società dei Concerti, Orchestra Haydn e Festival di Musica Contemporanea Bolzano. Negli ultimi anni, ha collaborato con l’ensemble dell’euregio Windkraft per il quale ha realizzato musiche nel 2016, nel 2018 e nel 2019. Lui stesso ci presenta i due nuovi pezzi in programma al Festival di Musica Contemporanea. «Mi è sempre piaciuto utilizzare riferimenti extra musicali nelle mie composizioni. Il pezzo che sarà eseguito domenica è dedicato ai discorsi di Abraham Lincoln. Per me ne fece due, entrambi memorabili, uno reale e uno...virtuale. Il primo è quello che pronunciò sul campo di battaglia verso la fine della guerra di Secessione. Per il secondo mi sono ispirato invece al film di Spielberg con Daniel Day Lewis e alla scena il cui lui parla con due giovani soldati neri. Per il secondo pezzo dedicato a Hölderlin, mi sono ispirato a una scena del film “Il cielo sopra Berlino”, diretto da Wim Wnders, con Bruno Ganz nei panni di un angelo che decide di diventare umano: cade a terra, si fa male, comincia a vedere i colori (gli angeli vedono solo in bianco e nero), vede il suo sangue, ma corre verso il suo nuovo mondo e verso la sua mortalità. Avendo a disposizione due ottimi percussionisti ho descritto questa corsa in modo decisamente zappiano, ovvero ispirandomi a Frank Zappa, musicista che amo molto».

Come sta la musica in questo momento secondo lei? E la musica contemporanea?

Oggi nella musica contemporanea c’è di tutto e forse questo dà un senso di disorientamento anche agli appassionati. Da due, tre decenni assistiamo a scene diverse a seconda dei luoghi. Qui la realtà è piccola, ma in rapporto agli abitanti c’è un buon numero di compositori e musicisti di musica contemporanea.

Che valore ha un Festival di Musica Contemporanea come questo?

È molto importante perchè è una delle rare occasioni per il pubblico di ascoltare la nuova musica composta e suonata da musicisti locali, e per i musicisti e compositori è uno dei pochi palchi a loro disposizione. C’è anche Transart, ma forse è ancora più moderno e innovativo e soprattutto internazionale. Questo Festival testimonia la capacità dei musicisti locali, è un contesto per la musica nuova e quindi ha un ruolo fondamentale. Se non ci fosse, ne sentiremmo la mancanza...













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