Un gioiello dell’Operetta per la ripartenza in sala 

Teatro Comunale. Il 5 e il 26 settembre anticipazione della rassegna “La Musa Leggera” Prima “Una notte a Venezia” e poi “Le Bal”. Due spettacoli giornalieri, per 400 spettatori


Daniela Mimmi


Bolzano. In attesa del tradizionale appuntamento di ottobre al Comunale con la rassegna de “La Musa Leggera” per la stagione 2020-21, L’Obiettivo annuncia intanto due spettacoli in una sorta si anteprima della stagione, il 5 e il 26 settembre, con due repliche. La prima sarà alle 16, la seconda alle 20.30 in modo da poter rispettare le norme previste per i teatri in relazione all’emergenza sanitaria. Infatti l’entrata al teatro sarà permessa a soli 400 spettatori per replica.

«In questo modo riusciamo a venire incontro alla voglia di spettacoli e di leggerezza del nostro pubblico, che nutre certamente il desiderio di tornare a teatro, di divertirsi, o semplicemente di rilassarsi in un momento così drammatico che stiamo vivendo ormai da mesi - dice Lucio Paone, il direttore artistico del Circolo l’Obiettivo –. Il tutto verrà proposto in estrema sicurezza. Nella programmazione, infatti, è previsto anche il tempo necessario alla sanificazione prescritta dell’ambiente, così da permettere due spettacoli in una sola giornata».

Sabato 5 settembre alle 16.00 e alle 20.30 va in scena “Un notte a Venezia”, operetta di Johann Strauss nella fresca edizione italiana di Teatro Musica Novecento con orchestra in sala diretta da Stefano Giaroli.

Sabato 26 settembre, sempre alle 6 e alle 20.30, andrà in scena lo spettacolo di Giancarlo Fares “Le Bal” ovvero “L’Italia balla”, quasi una nostra storia dal 1940 al 2001 raccontata attraverso il ballo. La durata di “Una notte a Venezia” è di due ore più intervallo; la durata di “Le Bal” è di un’ora e 20 minuti, intervallo compreso.

Capolavoro dell’operetta viennese per la ricchezza dell’invenzione musicale, “Eine Nacht in Venedig” (“Una notte a Venezia”) è nata in un momento doloroso per la vita familiare di Strauss, abbandonato dalla seconda moglie Angelika Dittrich per l’allora direttore del Theater an der Wien, Franz Steiner. Per tale ragione il Maestro non volle che l’operetta debuttasse a Vienna. La fragilità dell’intrigo e della commedia ambientata in una improbabile Venezia settecentesca (una Venezia così come la vedevano per stereotipi i viennesi dell’ottocento) ha frenato il successo scenico in Italia. Rimettendo adesso in moto il congegno brillante reso più agile e la rigogliosa partitura straussiana, l’attuale edizione di “Una notte a Venezia” uscita dalla fucina emiliana di Teatro Musica Novecento, colma una lacuna sulle scene nazionali, re-impaginando l’operetta e rievocando con nuovo brio il fascino della “folle giornata” veneziana immaginata da Johann Strauss. Arie, duetti, ensemble di straordinaria bellezza attraversano questa Venezia di fantasia, solare e lunare, vista attraverso l’eleganza formale viennese, in cui, sullo sfondo pittoresco e carnevalesco della città, tutti sono felicemente coinvolti: tutti in maschera al grande ballo degli equivoci e dei travestimenti intorno alle brame galanti di un ricco libertino in viaggio di piacere.

Ancora una volta la direzione musicale con l’orchestra Cantieri d’Arte è affidata al maestro Stefano Giaroli con la Compagnia Teatro Musica Novecento.

“Le Bal” ovvero “L’Italia balla dal 1940 al 2001” racconta sessant’anni della nostra storia, a volte fantastica a volte drammatica, dentro “Le Bal”, sessant’anni raccontati a passo di danza, affidati a una compagnia di sedici attori/danzatori e alla straordinaria forza comunicativa della musica, delle azioni, dei gesti e dei suoni.

Nato da un format francese di successo di Jean-Claude Penchenat, Le Bal ha ispirato anche il celebre e amatissimo film “Ballando ballando” di Ettore Scola e ha fatto letteralmente il giro del mondo raccontando di volta in volta la storia di diversi Paesi: quella che si vedrà al Comunale di Bolzano è la versione creata dall’attore e regista Giancarlo Fares, che l’ha resa originale portando in scena la storia d’Italia. Ne è nato un travolgente racconto senza parole che, naturalmente a passo di danza – o di marcia, quando in scena c’è la guerra – ripercorre oltre mezzo secolo di avvenimenti fra continui cambi di costume e di atmosfera: le tragedie della seconda guerra mondiale e le speranze della ricostruzione, i mitici anni Sessanta con il boom economico, i primi movimenti femministi e le lotte di classe, gli edonistici anni Ottanta e la caduta del Muro di Berlino, Tangentopoli e l’attentato delle torri gemelle di quel terribile 11 settembre 2001.

A scatenare tempi e ritmi, per l’intera durata dello spettacolo, una colonna sonora di grandissimi e indimenticabili successi. Le bal è un caleidoscopio di accadimenti e curiosità, un appassionante spettacolo che la critica ha accolto con ammirazione.













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