Accordo territoriale per l’apprendistato, sottoscritta l’intesa

Definiti i livelli di retribuzione in base a scaglioni di anzianità Valorizzata la formazione doppia a scuola e in azienda


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Apprendistato: firmato l’accordo territoriale per il settore industria. «Retribuzione adeguata per tutti e valorizzazione della formazione “doppia” a scuola e in azienda», così Assoimprenditori Alto Adige. Quest’ultima e le organizzazioni sindacali Sgb-Cisl, Uil-Sgk, Cgil-Agb e Asgb hanno sottoscritto ieri il nuovo accordo territoriale per l’apprendistato per il settore industria.

Rispetto alle norme nazionali, l’accordo - che vale per i nuovi contratti decorrenti dal 1° agosto 2016 - è doppiamente migliorativo per gli apprendisti: da un lato nella misura della retribuzione e dall’altro nel periodo dell’erogazione, prevista nella stessa quota sia per il periodo passato in azienda sia per quello passato a scuola (l’accordo nazionale non prevede invece una retribuzione per il periodo formativo passato a scuola). «Con questo accordo abbiamo voluto dare un segnale forte: le nostre imprese credono fortemente nel modello duale e sono disposte a investire sui giovani e sulla loro formazione», spiega Vinicio Biasi, vicepresidente di Assoimprenditori Alto Adige con delega alle relazioni sindacali.

La retribuzione dell’apprendista è determinata in percentuale sulla retribuzione globale lorda per l’operaio/impiegato qualificato prevista dal rispettivo contratto collettivo nazionale di lavoro, secondo i seguenti scaglioni di anzianità: 1° anno di apprendistato: 40%, 2° anno: 55%, 3° anno: 70%, 4° anno: 80%. Questo livello di retribuzione rappresenta il minimo garantito: le aziende sono infatti libere di premiare ulteriormente i loro apprendisti. «Per noi era importante valorizzare appieno il tratto distintivo del sistema duale, ovvero la formazione “doppia” a scuola e in azienda, dando pari dignità ad entrambe. Per questo abbiamo puntato su una retribuzione minima adeguata per tutti gli apprendisti, lasciando alle singole aziende la possibilità di concedere ulteriori premi legati al merito per valorizzare la prestazione a scuola ma anche quella in azienda», afferma Biasi.

L’obiettivo è di rendere ancora più attrattivo un tipo di contratto che nell’industria sta ritornando a essere molto utilizzato. Grazie in particolare all’aumento dei contratti di apprendistato di secondo livello, il numero di apprendisti nelle imprese industriali (edilizia compresa) è ai massimi storici con un totale di quasi 600 apprendisti. E’ positivo anche l’andamento dell’apprendistato tradizionale: nel primo semestre del 2016 l’industria ha occupato in media più di 360 apprendisti di primo livello, il 12 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2015.













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