C’è il «bus dei diritti», la Cgil per un nuovo Statuto dei lavoratori

Il segretario Ebner: «L’obiettivo è quello di invertire la rotta verso il precariato, la tutela dev’essere uguale per tutti»


di Renato Brianti


BOLZANO. Ultima tappa regionale del “bus dei diritti” della Cgil che ieri in piazza Mazzini ha incontrato gli associati bolzanini. «Fa parte di un pacchetto di iniziative - spiega il segretario Alfred Ebner - che la Cgil ha messo in piedi per divulgare il progetto per un nuovo statuto dei lavoratori. È una consultazione per gli associati, intanto dobbiamo creare il consenso su questa iniziativa, successivamente servirà una grande adesione popolare di raccolta firme per poterlo portare in Parlamento, per questo il pullman girerà tutta l’Italia».

Nel dettaglio?

«Una proposta autonoma e organica della Cgil che cerca di recuperare tutti quei pezzi del diritto del lavoro che negli ultimi anni sono andati persi. Il mercato del lavoro si è destrutturato, dalle poche forme di una volta abbiamo raggiunto 45 tipi di contratti diversi, con meno diritti e molte disuguaglianze che dobbiamo cercare di riordinare».

Il testo punta a parificare verso l’alto i diritti dei lavoratori e a rilanciare il ruolo della contrattazione?

«Si, abbiamo la consapevolezza che molti lavoratori sono sotto tutelati e dobbiamo garantire loro pari dignità e rispetto. Poi sono proposte che ci toccano da vicino, perché l’Alto Adige ha tantissime aziende con meno di 15 dipendenti, e l’allargamento dei diritti raggiungerebbe tutti questi lavoratori, anche se siamo consapevoli che la situazione in Alto Adige è notevolmente migliore del resto d’Italia».

Per tutelare le parti più deboli cosa prevedete con il nuovo progetto?

«Possiamo discutere di equo compenso, di libertà di espressione, di diritto alla sicurezza, diritto al riposo, pari opportunità, ma in questo momento non vogliamo parlare di forme specifiche ma semplicemente di lavoro a tempo determinato e indeterminato, che devono avere causali diverse».

E le altre forme contrattuali?

«E poi anche del lavoro occasionale flessibile, per venire incontro anche alle esigenze delle aziende. Dobbiamo però discuterne, intanto il diritto del lavoro deve recuperare quello che contrattualmente è stato perso e poi dobbiamo cercare di risistemare i contratti. Dobbiamo cercare di evitare quello che è già successo, con il legislatore che entra nel merito dei rapporti fra le parti sociali, penso per esempio al contratto del pubblico impiego che per legge è stato bloccato, questa intromissione dovrebbe essere evitata».

Adesso partirete anche con un grande sforzo informativo. Come si svolgerà?

«In provincia sono in programma almeno 200 assemblee aziendali, chiediamo ai nostri associati un mandato per invertire questo progressivo indebolimento del diritto del lavoro - conclude il segretario - siamo consapevoli che la situazione in Alto Adige è migliore che da altre parti e con una minor disoccupazione, ma l’approvazione di una nuova carta dei diritti porterà maggior sicurezza per tutti».













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