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Cantina di Terlano, i bianchi longevi nei ristoranti stellati: fino a 5mila sterline nei menu a Londra

Cooperativa da 143 soci e 190 ettari di vigneti. Gasser: «Il mercato si contende le bottiglie a tiratura limitatissima»



BOLZANO. La cooperativa sociale di Terlano, con 143 soci con vigneti su un totale di 190 ettari, sta conquistando sempre più spazio nelle carte dei vini dei ristoranti stellati di tutto il mondo e con le vecchie annate dei bianchi italiani spunta prezzi di listino paragonabili ai rari cru rossi francesi, ad esempio fino a 5mila sterline nei menu a Londra.

Ad attirare l'attenzione dei big spender del mondo del vino sono i bianchi più longevi di Cantina Terlano. La cooperativa che festeggia quest'anno i suoi 130 anni, vede il valore sul mercato dei suoi vini top crescere in modo quasi esponenziale più ci si allontana dalla annata in corso. E non solo per il Terlaner Primo (già miglior vino del mondo nel 2022 per la rivista inglese Decanter) ma anche la collezione Rarity, vini che maturano almeno 10 anni sui lieviti fini, fino ad alcune eccellenze della linea Selection come il Pinot Bianco Vorberg o il Sauvignon Blanc Quarz. Per Vorberg, ad esempio, si ha un incremento medio di valore di quasi 10 volte per bottiglie che hanno un'età di invecchiamento di dieci anni e di più.

Per i Rarity l'incremento di valore è esponenziale, ad esempio si parte da un prezzo di 171 euro per l'annata 2009 fino al 400% (etichetta argento euro 656). Infine, per quanto riguarda Terlaner Primo l'annata 2016, ormai sold out da tempo, ha visto registrare un innalzamento di circa 30% rispetto al prezzo iniziale di uscita sul mercato. Ha un prezzo di partenza di 180 euro ma una quotazione dell'annata 2016 pari ad un incremento di quasi di 1 volta e mezzo del valore iniziale (pari a 236 euro).

Klaus Gasser, direttore commerciale con formazione enologica di Cantina Terlano, spiega così questa evoluzione premium: "Interagire esclusivamente con la ristorazione di alto livello, ha creato presso il consumatore la consapevolezza dell'esclusività delle nostre etichette. Le bottiglie, soprattutto dei Top wine come Terlaner Primo e i Rarity sono prodotte a tiratura limitatissima e quindi il mercato si contende le poche disponibili".













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