Comuni felici, l’Alto Adige svetta nella «Top Ten»

Vince Brunico davanti a Vipiteno (secondo), Appiano (quarto) e Caldaro (settimo) Presi in esame 48 parametri tra cui reddito, ambiente, benessere e welfare


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L’Alto Adige è ancora un’isola felice. A dirlo è la classifica stilata dal «Sole 24 Ore», che ha fatto un’indagine tra 8.100 Comuni italiani con più di 5 mila abitanti, in cui la qualità della vita risulta al top a livello nazionale senza considerare solamente il «Pil». Dopo aver fatto una prima scrematura, prendendo in esame criteri legati ad economia, ambiente e welfare, sono rimasti solamente 176 paesi e a dettare legge sono stati proprio i centri altoatesini. A spuntarla, su tutti, è stato Brunico, che ha preceduto Vipiteno (secondo), Appiano (quarto) e Caldaro (settimo). Premiati, dunque, la val d’Isarco e l’Oltradige, ma soprattutto il nostro modo di vivere. «A far vincere Brunico - si legge nella breve nota del «Sole 24 Ore», basatosi su un'indagine sul livello di benessere realizzata dal Centro studi Sintesi - sono i brillanti risultati nelle condizioni di vita materiali, la buona posizione nell'asse istruzione-cultura e una spiccata attenzione all'ambiente». Si vive bene anche sul Garda, altra meta particolarmente ambita dagli altoatesini, prova ne sia che Sirmione si è piazzato al terzo posto e Bardolino al quinto. Ma nella «Top Ten» ci sono anche Iseo, in provincia di Brescia, Argelato in provincia di Bologna, Alba in provincia di Cuneo e la cittadina fiorentina di Calenzano.

Una delle decisioni più apprezzate dal Centro studi che ha fatto materialmente la ricerca è stata quella di posticipare a settembre il pagamanto della rata dell’Imi, non appena saranno decise aliquote e detrazioni. In tal modo è stato possibile evitare, come in molti altri Comuni altoatesini, un inutile appesantimento burocratico.

Inizialmente sono stati presi in esame 16 criteri legati alla qualità della vita e incentrati sulle variabili del benessere economico e sociale dell’ambiente e degli indicatori di felicità (il cosiddetto “Bil”, il benessere interno lordo). Poi, nella seconda fase della selezione, gli indicatori sono diventati addirittura 48 suddivisi in otto aree tematiche: condizioni di vita, istruzioni e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, sicurezza, ambiente, attività personali e salute. È curioso, infine, come tra i borghi felici d’Italia figurino cinque realtà di montagna, quattro collinari e solo uno di pianura.

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Davide Pasquali

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