Credito cooperativo, verso l’autonomia delle Casse Raiffeisen

A livello nazionale sta maturando una riforma che riconosce alle Rurali altoatesine la particolarità culturale e linguistica


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Si accelera, a livello nazionale, sul Gruppo bancario cooperativo. Ma in Alto Adige il sistema Raiffeisen rimarrà in qualche modo «protetto» da questa riforma. Federcasse e Iccrea hanno presentato un progetto di autoriforma che prevede come l’autonomia delle singole banche di credito cooperativo verrà garantita dalla «adesione ad una capogruppo mediante “un contratto di coesione” per un’autonomia correlata a criteri di merito». Il sistema delle Casse Raiffeisen avrà inoltre la possibilità di «costituire, nel rispetto delle particolarità culturali e linguistiche, un proprio gruppo provinciale che potrà fare sistema col nuovo gruppo unico nazionale «mediante contratti di solidarietà e di servizio».

«Aspettiamo il provvedimento del governo che dovrebbe andare nella direzione da noi auspicata», sottolinea Paul Gasser, direttore generale della Federazione altoatesina Raiffeisen, cui fanno capo le 47 Casse rurali presenti in provincia di Bolzano, cui aggiungere la Cassa centrale Raiffeisen.

In attesa di conoscere il finale dell’istruttoria dell’Antitrust che vede al centro una serie di Casse rurali altoatesine con l’accusa di presunti accordi sul tema dei tassi d’interesse, il mondo della cooperazione Raiffeisen, secondo le prime stime, può archiviare un 2015 con segno positivo.

«Nel corso dello scorso anno abbiamo lottato duramente per un gruppo bancario autonomo: attualmente siamo in attesa di una conferma definitiva, che dovrebbe arrivare nell'ambito di un decreto governativo a gennaio. Questa riforma ci spinge ad aprirci alle novità, a guardare oltre le barriere mentali e ad avere una visione più ampia e lungimirante. L'andamento complessivamente positivo delle Casse Raiffeisen, che ha registrato nuovi incrementi della raccolta e degli impieghi, accompagnati da un'eccedenza netta stimata nell'ordine dei 50 milioni di euro, ci assicura una situazione di partenza invidiabile», sottolinea Gasser. «Questo sviluppo favorevole delle attività si contrappone a quello di numerose banche italiane, sempre più invischiate in difficoltà finanziarie, cui le nostre Casse contribuiscono a suon di milioni con le forme di sostegno previste dalla legge», spiega il direttore generale della federazione Raiffeisen, ricordanco che «è ancora aperto l'esito di una procedura avviata dall'autorità italiana in materia di concorrenza, per presunti accordi sui tassi nell'assegnazione di mutui ipotecari. Ad oggi non è possibile escludere la comminazione di sanzioni pecuniarie». Infine uno sguardo al movimento cooperativistico complessivo.

«Anche nell’esercizio 2015 le 366 società cooperative Raiffeisen hanno conseguito risultati soddisfacenti, confermando una volta di più la continuità e la forza del nostro modello di successo. Ciò vale per quasi tutte le realtà, da quelle agricole fino a quelle energetiche, anche se la frutticoltura chiude un anno difficile sul fronte delle vendite, non ultimo a causa dell'embargo russo. Se nella viticoltura nove cantine su dieci valutano positivamente i prezzi liquidati agli agricoltori, anche le latterie sociali archiviano un esercizio con prezzi da positivi a soddisfacenti», chiude Paul Gasser.













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